Quali esperti per la scuola?

Il “governo dei migliori” mostra, nel settore scuola, una preoccupante continuità con quello che l’ha preceduto: nelle persone e nelle idee. Così il presidente della nuova, immancabile task force propone una visione della didattica e della funzione scolastica approssimativa e superficiale. Con queste idee il disastro è assicurato.

Didattica, presenza e distanza

La maggioranza dei docenti tende a contrapporre la didattica in presenza a quella digitale. È naturale perché oggi conosciamo bene solo la prima. Ma, in prospettiva, dovremo riuscire a mettere a punto anche una didattica basata sulla “presenza in distanza”. Ci vorrà tempo ma è un obiettivo ineludibile, non solo nell’emergenza.

Andiamo a scuola!

Il ritorno a scuola è avvenuto con molte ombre ma anche con qualche luce. Pur nel caos della nomina dei docenti annuali, caratterizzata da errori e disfunzioni ancora maggiori che negli anni precedenti, le scuole, come sempre nelle emergenze, hanno saputo tirar fuori, nonostante la carenza strutturale di fondi, energie inaspettate.

La scuola in vacanza?

In questi mesi il dibattito sulla scuola ha assunto toni surreali e chiunque si è sentito legittimato a pontificare su tutto, dalla didattica a distanza fino alla data e alle modalità di riapertura. Intanto, per fortuna, nella scuola c’è chi, in silenzio, lavora per definire «come si riapre», ma anche «cosa si dovrà fare», una volta rientrarti.

Insegnare a distanza?

Qualche settimana fa la figlia quindicenne di una mia amica, parlando delle lezioni on line, mi ha detto: «Ma io per potere imparare ho bisogno di avere davanti a me la mia professoressa e che lei mi possa guardare negli occhi per vedere se ho capito». L’avrei abbracciata! Non scambiamo l’attuale “supplenza” con la vita!