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Don Lorenzo Milani, il prete che ha cambiato la società civile
- Beniamino DeiddaIn molti, a cent’anni dalla nascita, tentano di impadronirsi della figura di don Milani. Senza successo. Ché quel prete distante da ogni potere, deciso a schierarsi senza tentennamenti dalla parte dei poveri e dei diseredati di ogni angolo della terra e capace di far diventare Barbiana, una parrocchia di cento anime, il centro del mondo, è stato più laico dei laici e più cristiano della chiesa e delle sue gerarchie.
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L’obiezione di coscienza di don Lorenzo Milani
- Pietro PolitoRicorre in questi giorni il centenario della nascita di don Lorenzo Milani. Il suo esempio è un invito a uscire dalla generica ribellione, a costruire insieme scavando nelle coscienze, a lavorare per una società che accoglie e include i più fragili, i deboli, i più lontani. La possibilità di un progresso morale dell’umanità non oscurato dal progresso tecnico poggia su un patto che unisca la sovranità alla responsabilità individuale.
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La libertà fragile delle donne
- Mia CaielliC’è, all’interno del femminismo una vivace contrapposizione, e talora un vero e proprio scontro, sui temi della libertà di prostituirsi, della libertà di portare avanti gravidanze per altri e della libertà di indossare o meno veli islamici. Un recente libro di Valentina Pazé segnala i rischi di un approccio che trascuri le condizioni materiali delle donne e non approfondisca il rapporto tra scelta e mercato.
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Alluvioni: sappiamo tutto, ma non si fa nulla
- Giovanni CaprioDelle alluvioni, anche di quelle prossime, sappiamo tutto. Sappiamo l’incidenza decisiva degli interventi umani. E sappiamo, per esempio, che l’Emilia Romagna è la terza Regione italiana per consumo di suolo e la prima per cementificazione in aree alluvionali. Sappiamo tutto, ma si preferisce dire che non era mai successo niente di simile, archiviare in tutta fretta la “pratica” e continuare esattamente come prima.
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Turchia: come è riuscito Erdoğan a non perdere?
- Chiara MaritatoDopo il nulla di fatto al primo turno sono in molti a chiedersi le ragioni del persistente consenso di Erdoğan a dispetto della grave crisi economica in cui versa il paese. Tra le molte risposte ci sono il peso di un sistema di potere clientelare che ha cementato il mito dell’uomo forte, la crescita del nazionalismo e l’insistenza martellante su valori tradizionali come la famiglia e l’integrità dell’Islam sunnita.
Primo Piano
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Don Lorenzo Milani, il prete che ha cambiato la società civile
In molti, a cent’anni dalla nascita, tentano di impadronirsi della figura di don Milani. Senza successo. Ché quel prete distante da ogni potere, deciso a schierarsi senza tentennamenti dalla parte dei poveri e dei diseredati di ogni angolo della terra e capace di far diventare Barbiana, una parrocchia di cento anime, il centro del mondo, è stato più laico dei laici e più cristiano della chiesa e delle sue gerarchie.
commenti

Il decreto Cutro: quando la forma fa il paio con la sostanza
Il cosiddetto decreto Cutro è stato giustamente esaminato e criticato per l’abnormità dei contenuti. Ma il suo iter non è stato da meno. L’adozione del decreto (prima) e la conversione in legge (poi) hanno, infatti, riproposto alcune tra le patologie più comuni della decretazione d’urgenza. Con qualche fuga in avanti che, in prospettiva, potrebbe aprire la strada a forme di “abuso del decreto-legge” sempre più spregiudicate.
controcanto

Ucraina: quelle di Mattarella e Meloni sono parole di guerra
Il capo dello Stato Mattarella e la presidente del Consiglio Meloni hanno promesso al leader ucraino Zelensky armi in abbondanza, in modo acritico e incondizionato. È una posizione deplorevole che ignora l’articolo 11 della Costituzione e rinuncia a promuovere ogni trattativa di pace, contribuendo così a disinnescare anche l’iniziativa diplomatica del Vaticano.
Nel Gran Paradiso una Montagna Sacra per la Natura
“Una Montagna Sacra per il Gran Paradiso” è un progetto unico e radicale: chi vi aderisce si impegna a non salire più sul Monveso di Forzo, montagna di 3300 metri collocata sul crinale fra la Valle Soana e la Valle di Cogne, fra Piemonte e Valle d’Aosta. In sostanza, chi aderisce si pone, per scelta personale, un “limite”. Domenica 11 giugno ci sarà, a Ronco Canavese, una manifestazione di sostegno.
Delega fiscale: la Banca d’Italia bacchetta il Governo
La riforma fiscale è uno dei punti qualificanti del Governo in carica. Ma una prima doccia fredda sulla sua correttezza e praticabilità è venuta dalla Banca d’Italia, per bocca di un suo dirigente che ha abbandonato il tradizionale linguaggio felpato: il modello prefigurato dalla delega è «poco realistico per un paese con un ampio sistema di welfare» e può «ridurre l’equità del sistema».
Energia rinnovabile: la grande presa in giro
Le Comunità dell’energia rinnovabile esistono sulla carta ma non decollano per l’inerzia e e le inadempienze di Governo, Parlamento e autorità amministrativa. Intanto, le grandi aziende a partecipazione pubblica continua a trivellare il mondo per recuperare combustibili fossili, ad acquistare metano qua e là e a sollecitare il ritorno al nucleare (con grandi investimenti pubblici e stupidaggini assolute sulle sue caratteristiche).
Ecologismo e sinistra: una proposta di confronto
Per superare la frammentazione tra movimenti ecologisti e movimenti che si ispirano ai valori di equità sostenuti dalla sinistra occorre una profonda rivoluzione culturale. L’avversario non è solo il capitalismo ma il modo di produzione industriale, fonte inevitabile di consumismo esasperato e di sperpero di risorse, con conseguente crisi ecologica e crescita della disuguaglianza.
Il confine del colore
La pelle di un individuo può diventare – è diventata – un terribile elemento di discriminazione, uno dei pilastri su cui poggia il razzismo. Spesso il colore della pelle traccia un confine, che trasforma un dato cromatico in un marchio indicativo delle presunte caratteristiche culturali di un determinato gruppo (i neri, i pellerossa, i gialli). Così il colore diventa l’altra faccia dei rapporti di forza tra le persone e tra i popoli.
Razzismo: il ministro Lollobrigida ci ricasca
Il ministro Lollobrigida ci ricasca anche se tenta, goffamente, di occultare la propria ideologia xenofoba sostituendo il termine “razza” con “etnia”. Quel che il ministro non coglie è che – come la storia insegna – si è italiani non per via di sangue, etnia, fede o lingua, ma solo per via di cultura, ricerca, patrimonio storico e artistico: cioè per via di inclusione, evoluzione continua, contraddizione, pluralità.
«Vincere!»: il sinistro ritornello di Zelensky
Il 13 maggio, dalla terrazza del Vittoriano a Roma, Zelensky ha ribadito la sua posizione: l’unico obiettivo è vincere. Nessuna trattativa ma solo guerra fino alla vittoria militare e alla riconquista della Crimea. E dunque, ancora e sempre più, armi, che Usa ed Europa continuano a fornire in quantità, incuranti del fatto che l’aggredito si sta gradualmente trasformando (anche) in aggressore.
Referendum “contro la guerra”: le ragioni di un (rispettoso) dissenso
I referendum relativi all’export di armamenti presentano non pochi problemi: per la difficoltà nella raccolta delle firme, per la dubbia ammissibilità e per l’incertezza degli effetti, anche in caso di esito positivo finale. Per questo riteniamo più utile concentrare l’impegno contro la guerra nei (diversi) terreni sui quali siamo da tempo in campo.
Ferma il dolore, firma per la pace
Dal 22 aprile è in corso nel Paese la raccolta delle firme per tre referendum abrogativi, due contro l’invio di armi italiane in Ucraina (e, in un caso, anche in altri teatri di guerra) e l’altro a tutela del Servizio sanitario nazionale pubblico. Il segno dell’iniziativa è evidente pur nell’inevitabile schematismo referendario: più investimenti per la salute degli italiani, meno per gli strumenti di morte e di guerra.
Donne di parola
“Donne di parola” è la firma, felice e opportuna, di una raccolta di cinquantanove racconti (“Le storie siamo noi”) scritti da donne nell’ambito di un gruppo di scrittura torinese. Una firma che indica una presa di parola collettiva, voce narrante di come le donne hanno trasformato il paese dal 1908 fino agli anni Settanta del secolo scorso: per conservare la memoria e per comunicarne il significato.

Libraria
View AllMarta Cai, Centomilioni (Einaudi, 2023)
Teresa, zitella imbrigliata nella provincia piemontese con genitori anziani che dettano ritmi e scodellano diffidenze e sensi di colpa, si scopre innamorata di un suo ex studente ventenne. Una storia semplicissima, da trafiletto in cronaca, ma vibrante e poetica, un diario al contempo impietoso ed empatico della società attuale.
Materiali
View AllL’ultima frontiera
Dei migranti che arrivano in Italia una parte consistente è in transito. Dalla sola Val di Susa, tra il luglio 2022 e il marzo 2023, ne sono transitati circa 9.000 diretti verso la Francia. I più sono arrivati dalla Tunisia e approdati a Lampedusa. Ma quando arrivano nel nostro Paese, spesso in condizioni di salute precarie, comincia un altro viaggio non meno difficile, come documenta un Report di Medici per i diritti umani.
Andiamo al cinema
View AllHelmut Berger e Visconti, ovvero la diva e il pigmalione
Tra i registi italiani l’unico costruttore di star è stato Visconti, capace di scegliere attori per la loro sola bellezza e di portarli a recitare al livello che il suo perfezionismo esigeva. Il suo capolavoro fu Helmut Berger. Ma alla fine capì che aveva creduto di creare una Dietrich, quando aveva fra le mani un bambino spaurito come Marilyn Monroe.
Rimbalzi
View AllL’alluvione in Emilia-Romagna: non è maltempo, è malterritorio
La narrazione che imperversa sulle alluvioni in Emilia-Romagna è tossica e nasconde le responsabilità reali. Responsabilità che non sono del “meteo”. E nemmeno del “clima”, termine usato da amministratori e giornalisti più o meno come sinonimo di “sfiga”. Ma, piuttosto, della cementificazione e del malgoverno del territorio.