Le baruffe chiozzotte della politica

Nel nostro Paese il personale politico delle nuove e vecchie aggregazioni non ha una storia comune né una cultura condivisa né un gruppo sociale di riferimento. Sta anche qui l’origine del malcostume e dei fenomeni corruttivi. Ma è proprio necessario rassegnarsi a convivere con la cosiddetta “fine delle ideologie”, oppure è ancora possibile trovare lo spazio per pensare la politica in modo diverso?

Solidarietà nazionale contro l’autonomia differenziata: Napoli 17 marzo

Il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata ha avuto il via libera delle Regioni di centrodestra ma, insieme, l’opposizione delle altre Regioni e della Conferenza dei Comuni. Tra questi ultimi la posizione più netta è stata quella del Comune di Napoli che, con un ordine del giorno ad hoc, ha impegnato la Giunta a chiedere il ritiro del disegno di legge e ha indetto una manifestazione di protesta.

Elly Schlein, chi ha vinto? Riflessioni di un perdente

Con la Schlein – dicono – ha vinto la novità contro la conservazione. Ma chi ha perso? Ancora una volta quella che un tempo si chiamava la classe operaia (la sinistra di classe). Perché? Perché la lotta di classe l’hanno vinta gli altri, ma anche perché da sempre (dai tempi del PCI) gli operai sono stati considerati dei “gorilla”: da ammaestrare per la rivoluzione, ma sempre restando gorilla.

Elly Schlein e la realtà del Partito democratico

Elly Schlein è il meglio del ceto politico italiano e, in ogni caso, del Pd, ma basterà? Il problema aperto non sta tanto nelle sue capacità, nelle sue buone intenzioni, nei valori progressisti che porta con sé: il tema è piuttosto la sua probabilità di successo nel riformare il Partito democratico. L’impresa è, a dir poco, ardua e quelle probabilità sono molto basse. Ovviamente una smentita sarebbe gradita.

Viva la vita, abbasso la morte!

«Viva la vita, abbasso la morte!» ha gridato in piazza Mélenchon, nella manifestazione francese contro la riforma delle pensioni. E, rivolto a Macron, ha aggiunto: «Tu sia maledetto per aver mercificato le nostre esistenze». La vita contro la morte: sino a quando il dibattito non si radicalizzerà in questo senso ci dovremo accontentare di una pseudo-sinistra lagnosa e di movimenti ecologisti all’acqua di rose.

Valditara, ovvero la tracotanza del potere

La volgarità delle esternazioni del ministro Valditara è un segnale di qualcosa di più profondo. Da un lato mostra che la “diffidenza di Stato” si rivolge contro ogni memoria antifascista mentre protegge la nostalgia del fascismo. Dall’altro evidenzia come il sogno del capitalismo che stravince sia quello di tornare a un mondo in cui nessun limite faccia da argine alla tracotanza dei potenti.

«Proletari di tutti i paesi unitevi», oggi

L’unità dei lavoratori a livello internazionale è l’unico scudo contro lo strapotere delle multinazionali, che mette i poveri in contrasto tra di loro e produce le guerre tra gli Stati. La Fiom l’ha detto con chiarezza nel suo congresso rivendicando la scelta di non schierarsi con uno degli eserciti oggi in campo ma con i popoli ucraino e russo, cioè contro la guerra. È auspicabile che diventi una scelta di tutti i sindacati.

Comunicare a sinistra

Anche nella politica la comunicazione è essenziale. Oggi il pensiero di sinistra, già identificato con gli errori del comunismo, è messo a dura prova dall’apparente contrasto tra la necessità di evitare degrado ambientale ed esaurimento delle risorse e l’esigenza di distribuire lavoro, reddito e benessere. Solo una comunicazione capace di dimostrare la conciliabilità di quegli obiettivi potrà farci uscire dall’isolamento.

Perugia-Assisi, 23-24 febbraio: una marcia notturna contro le guerre

La notte fra il 23 e il 24 febbraio, a un anno preciso dall’invasione russa dell’Ucraina, marceremo in molti da Perugia ad Assisi. Sarà un modo per essere e mostrarsi pacifici, aperti al confronto e per testimoniare, col proprio corpo, la persuasione che un altro modo di pensare, di essere e di agire è possibile. E per dire che, mentre non c’è una guerra giusta, c’è una via giusta per uscire dalla guerra: cessare il fuoco, subito.

Sanità: no all’autonomia regionale differenziata

Per la sanità il fallimento della regionalizzazione è già oggi macroscopico e inconfutabile. L’avvento dell’autonomia regionale differenziata produrrebbe una ulteriore balcanizzazione della sanità pubblica con crescita a dismisura di disuguaglianze e disfunzioni. Per questo non bastano le correzioni: l’operazione deve essere contrastata nella sua interezza, senza se e senza ma.