Risarcire Lucano: cominciamo con la fiction della Rai

Dopo che la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha reso giustizia a Mimmo Lucano e ai suoi compagni, occorre un grande rilancio delle politiche di accoglienza. In tale percorso, un tappa importante è la richiesta alla Rai di mettere finalmente in onda, dopo cinque anni, la fiction Tutto il Mondo è Paese, con Beppe Fiorello: a titolo di risarcimento minimo per Lucano e per dare visibilità a ciò che Riace ha significato.

Il ritorno nelle “terre alte”: un’esperienza a Ostana

Al netto di una persistente retorica della montagna che esalta improbabili reinsediamenti romantici, pur ammirevoli, non mancano episodi di giovani che investono il loro futuro nel ritorno, almeno parziale, ai pascoli alpini. Succede, per esempio, a Ostana, piccolo centro di 84 abitanti nella Val Po in provincia di Cuneo, dove sono attivi e fiorenti dei caseifici gestiti da giovani che hanno scelto la montagna.

Polizzi: generosa non solo nel nome

Polizzi, 900 metri di altitudine nel cuore delle Madonie. Un anno fa il sindaco Gandolfo Librizzi era stato netto: «Voglio che Polizzi diventi la casa di chi non ha casa». E un anno dopo è arrivata la prima famiglia migrante, un nucleo afghano composto dai genitori e da tre bambini. Altre ne arriveranno. Intanto la comunità locale ha riempito la chiesa in un commosso benvenuto collettivo alla famiglia afghana.

La Liguria scherza con l’acqua

C’è da non crederci. Una legge a dir poco folle della Regione Liguria, dove già il 23,2% dell’urbanizzato è in aree a elevata pericolosità idraulica, consente di continuare a edificare in tali aree. Non sono bastate, da ultimo, tre alluvioni e 41 morti per far capire che lì non bisogna aggiungere neppure un metro cubo ma semmai liberare dal cemento e ridare agio ai fiumi.

Dalla croce alle crociere

Invece di conversione e salvezza, il Giubileo porterà a Fiumicino un nuovo terminal per le navi dei ricchi. Accanto all’iconico vecchio faro si vedranno navi lunghe 360 metri e alte oltre 70: grattacieli di 25 piani che nessun piano paesaggistico consentirebbe. E, va da sé, addio balneabilità delle acque di Isola Sacra, che tra titanici lavori di sbancamento dei fondali e continuo dragaggio non saranno più accessibili ai corpi umani.