Pensieri sparsi a margine di un film di successo

Un popolo di orfani riempie a sorpresa le sale. “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi non è solo un film. È una sorta di manifesto politico, un “qualche cosa” di cui si aveva dannatamente bisogno. Una storia che prima ancora di raccontare la povertà del dopo guerra, la difficoltà del vivere, la speranza, la violenza sulle donne, fa lievitare un bisogno che si pensava perso fra le macerie della militanza politica.

Lorenzo Perrone, un uomo integro e retto

Lorenzo (Perrone) che salvò Primo (Levi) nell’inferno di Auschwitz era un uomo di poche parole. Così lo ricostruisce, fin dal titolo del suo ultimo libro, lo storico Carlo Greppi. E da quel ritratto si dipana una coinvolgente riflessione sul rapporto tra umanità e semplicità, sul bene e il male e il loro contesto, sul senso della vita e, a volte, della morte.

Il ministro Sangiuliano, Venezia, la patria

Il ministro Sangiuliano, nel rallegrarsi per l’esclusione di Venezia dai siti dell’Unesco in pericolo per le condizioni del loro patrimonio, fa sfoggio di un patriottismo legato all’idea ottocentesca di nazione e polemizza con chi non la condivide. Eppure dovrebbe sapere che difendere Venezia non significa mandarla in Russia con le scarpe di cartone solo perché noi italiani siamo brava gente…

Ennio Morricone e l’alterità della musica

Compito della colonna sonora di un film, secondo Ennio Morricone, è di dar voce a ciò che nel film non c’è e non si vede, di esprimere non il visibile ma l’invisibile, non il detto e il dicibile ma il non detto e l’indicibile, non la luce non la penombra ma l’ombra, non la realtà e neppure il sogno ma l’utopia. Solo incarnando un tale compito un prodotto della creatività umana diventa opera d’arte.

Pulizia libraria in Ucraina

La guerra porta con sé, in Ucraina, una drastica “pulizia libraria”: sono banditi i libri scritti da cittadini russi ed è vietato diffondere opere di musicisti russi. Il presidente della sottocommissione per l’Informazione del Parlamento, ha fatto sapere che a fine 2022 già 19 milioni di libri erano stati eliminati e che, “a regime”, dovranno esserne eliminati 200 milioni! Certo non si difendono così la democrazia e le libertà.

La cultura in trincea

La trincea, evocata in una traccia dell’esame di maturità, ha oggi significati opposti: camminamento scavato sul fronte di una guerra anacronistica e linea di resistenza contro la strumentalizzazione della cultura a fini di parte. È quest’ultima accezione che dobbiamo coltivare, memori che la lezione della storia impone di resistere durante i periodi bui nonostante l’arrivo dei nuovi “dominatori”.

Un nuovo territorio dell’estrattivismo: l’editoria scientifica

Sono recenti le dimissioni dell’intero comitato editoriale di una importante rivista di neuroscienze in segno di protesta contro i prezzi elevatissimi richiesti dalla casa editrice ai ricercatori per la pubblicazione di lavori nel formato Open Access. È l’ultima dimostrazione di come l’economia capitalistica riesce a trasformare attività umane che non dovrebbero rispondere alle leggi del “mercato” in una ricca fonte di profitto.

Fare memoria

Cosa significa fare memoria in modo propositivo e non semplicemente declamatorio? Significa trasmettere un sistema di valori, di idee, di modi di agire in grado di orientare nelle scelte e di guidare a riconoscere e denunciare i carnefici e gli indifferenti nel mondo. A ciò sono funzionali esperienze di comunità che mettano in dialogo realtà e persone che provano a farlo, ogni giorno, opponendosi alla barbarie.