Governo Meloni bocciato in economia

La situazione economica non è buona. Se andrà bene quest’anno avremo una crescita di poco sopra lo zero, ed è possibile che si vada direttamente in recessione. Ma il Governo, intento a magnificare piccoli interventi sparsi qua e là, sembra non accorgersene e cancella (o depotenzia) il reddito di cittadinanza e il superbonus edilizio, cioè le due misure che hanno maggiormente trainato la domanda interna.

Le politiche di contrasto alla povertà in Italia

Il Rapporto 2023 della Caritas sulle politiche di contrasto alla povertà in Italia è un’importante interlocuzione critica con le proposte attualmente sul tappeto. Affinché una riforma possa avere esito positivo per le tante famiglie in povertà sono necessarie, secondo gli estensori, tre condizioni: trarre lezione dalle esperienze pregresse, lavorare sui tempi medi e promuovere un confronto tra tutti i soggetti interessati.

Perché in Italia è così difficile difendere i poveri?

Il reddito di cittadinanza è stato introdotto nel nostro Paese con motivazioni ambigue, nelle quali albergava l’idea che il reddito è un diritto solo per chi è disponibile a lavorare. Ciò ha prodotto un dibattito sconfortante che ha dato vita a nuove creature mitologiche (i percettori del reddito di cittadinanza, metà uomo/donna e metà divano) e ha facilitato la sostanziale cancellazione della misura da parte del Governo Meloni.

Non per noi ma per tutte e tutti: contro il carovita

Sette proposte contro la legge di bilancio in corso di approvazione che fa cassa sui poveri e scaraventa nella miseria milioni di persone. Sette proposte per tassare gli extraprofitti, rafforzare il reddito di cittadinanza, evitare tregue fiscali e condoni, garantire il diritto all’abitare, istituire il salario minimo, potenziare le risorse per salute e istruzione, abbandonare ogni ipotesi di autonomia differenziata.

Abolire il reddito di cittadinanza e umiliare i poveri: è la destra, bellezza!

È scritto nella legge di bilancio: il reddito di cittadinanza sarà abolito dal 1 settembre per gran parte dei percettori e dal 1 gennaio 2024 per tutti: un milione di persone saranno rigettate nella povertà assoluta. Per addolcire l’operazione si dice che sono “fannulloni”, ma, per lo più, sono semplicemente “non appetibili” per le imprese. È la politica della destra: umiliare i poveri e far pagare loro i costi della crisi.

L’inflazione allarga la forbice tra ricchi e poveri, ma in Italia si parla d’altro

L’alta inflazione fa crescere la distanza tra ricchi e poveri. Lo attesta persino uno studio della Bce. Niente di nuovo se non che, nell’ultimo anno, il fenomeno ha avuto un’accelerazione senza precedenti. Solo il Governo sembra non preoccuparsene, preso dall’esigenza di affermare la propria “identità”, con misure di repressione del dissenso, di mistificazione della storia, di attacco a chi salva vite in mare.

L’anello debole. Rapporto 2022 su povertà e esclusione sociale in Italia

La fotografia offerta dal Rapporto 2022 di Caritas italiana su povertà ed esclusione sociale è drammatica. Un dato per tutti. Nel 2021 la povertà assoluta in Italia ha confermato i massimi storici toccati nel 2020, anno di inizio della pandemia da Covid-19: le famiglie in povertà assoluta sono un milione 960mila, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente).

Come difendersi dall’inflazione: alibi e proposte

A fronte di un’inflazione tornata ai livelli del marzo 1986 non si possono chiedere a milioni di italiani in povertà altre rinunce o sacrifici. Siamo il paese con i più bassi salari e con il più alto numero di lavoratori poveri in Europa. È questo il terreno su cui occorre intervenire. Qui le proposte di alcune realtà impegnate sui territori contro disuguaglianze, povertà e mafie.