Informazione e pensiero unico alla prova della guerra

In un sistema dell’informazione teso alla costruzione unidirezionale dell’opinione pubblica le reti televisive di Stato hanno un ruolo di primo piano. Impressionante in questo senso è stata una recente trasmissione di Bruno Vespa che ha aggiunto alla consueta propaganda bellica il superamento dell’ultima frontiera, legittimando persino l’uso di armi nucleari, purché “tattiche”.

77 anni dopo Hiroshima in un pianeta in fiamme

È uno tra i più pericolosi dei 77 precedenti, questo anniversario dello sgancio delle bombe atomiche statunitensi su Hiroshima e Nagasaki. Prima la guerra in Ucraina e poi l’escalation della tensione tra USA e Cina intorno allo status di Taiwan ci stanno riportando all’amara realtà del possibile uso di armi atomiche in un conflitto armato. C’è un’alternativa: la cancellazione delle armi nucleari dalla faccia della terra.

La vera pace è disarmata

C’è voluto il Papa, a Hiroshima, per denunciare che le spese «per fabbricare, ammodernare, mantenere e vendere armi sempre più distruttive» sono un delitto. Per invertire la tendenza occorre fondare un diritto che detti regole impegnative per tutti, un costituzionalismo mondiale e un sistema di garanzie che lo renda efficace.