Attenzione: l’obiettivo non sono i migranti, sono i poveri

Percorrendo la rotta dei Balcani ho visto reticolati e muri, squadracce armate, cani aizzati contro disgraziati in fuga, violenze selvagge. E alla fine ho capito: i migranti sono una categoria sperimentale. Dietro di loro si staglia il bersaglio grosso: i poveri, gli esclusi dal grande mercato, i colpevoli del non consumo. Oggi l’Italia è entrata tra i Paesi nazionalisti in prima linea su questo fronte. Ci attendono tempi molto duri.

Contro la violenza di genere: e cominciare dall’educazione sessuale?

Di fronte agli stupri di gruppo e alle violenze di adolescenti contro donne giovanissime non basta farfugliare di derive social e di pornografia dilagante. Occorre prendere atto che la questione è prima di tutto culturale, che gran parte dei giovani ha difficoltà ad affrontare serenamente il tema della sessualità e che, per questo, è necessario introdurre l’educazione sessuale obbligatoria a scuola.

È vietata la tortura

Il XIX Rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia prosegue una tradizione ultraventennale, all’insegna del principio fondamentale secondo cui la pena non deve mai consistere in trattamenti contrari al senso di umanità: per tutti e per tutte, senza eccezioni. Nella consapevolezza che non possiamo “usare” il carcere per risolvere i conti che non ci piacciono all’esterno.

Il sottile confine tra quotidianità e orrore

Le cronache sono piene dell’omicidio di Giulia Tramontano, uccisa dal partner. L’orrore è sacrosanto ma, paradossalmente, finisce per occultare la quotidianità delle donne, fatta, spesso, oltre che di molestie fisiche e verbali, di ricatti, impliciti o espliciti, non solo nel frivolo mondo del cinema o nella fabbrica con scarsa presenza sindacale, ma anche in contesti “perbene” come studi professionali o Università.

Una scuola antifascista: il vostro dovere, il nostro impegno

Nelle nostre scuole e nelle nostre università le violenze fasciste si moltiplicano. Ma voi, presidente del Consiglio e ministri, preferite rimuoverle sistematicamente e non parlarne. È un problema che non volete e non sapete affrontare. Noi, per parte nostra, continueremo a mobilitarci contro la barbarie di ieri e di oggi. Ma – sappiatelo – sarebbe un vostro dovere.

Diritti umani e repressione delle proteste nel mondo

La situazione dei diritti umani nel mondo è preoccupante. Di fronte alla protesta provocata da conflitti, crisi climatica e disuguaglianze la risposta dei governi è stata spesso violenta e repressiva. In più della metà dei 156 Stati analizzati, sono state arrestate persone che difendono i diritti umani, è intervenuto un uso illegale della forza e ci sono stati maltrattamenti e/o torture contro i manifestanti.

Il fondamento della violenza nazista

«Che razza di esseri umani sono, che razza di mostri quelli che non sono mai sazi di uccidere, per i quali ogni miseria che riversavano sugli ebrei altro non era che uno stimolo a spingerli in una miseria ancora più profonda e più spietata?». La domanda di Thomas Mann rimanda al fenomeno dell’autoalimentazione della violenza che è stata il connotato più profondo dell’irrazionalismo nazista.

“Sfida”: contorni e suggestioni di una parola

In un mondo dominato dall’esaltazione dell’individuo, dalla competitività e dalla necessità di una perenne dimostrazione di obiettivi raggiunti, non è difficile immaginare che tutto possa essere visto come una sfida. Ma in una sfida, due soluzioni si palesano al pensiero: raccogliere o meno il guanto. Una terza via non c’è o, meglio, non è contemplata (a meno che non si scelga di non giocare a quel gioco).

Gli abusi delle forze dell’ordine su trans e afrodiscendenti

I rapporti europei e numerose inchieste giornalistiche rivelano l’esistenza in Italia, come nel resto del continente, di un sistema collaudato di violenze e abusi di potere da parte di polizia, carabinieri e forze dell’ordine in genere nei confronti delle persone straniere, tanto più se transessuali. È un caso di vera e propria profilazione razziale e sessuale che politica e istituzioni preferiscono non vedere.