Il ministro Nordio e il populismo penale

Secondo il ministro della giustizia Nordio gli aumenti di pena non hanno efficacia deterrente ma servono soprattutto come “segnale politico”. E poco importa se qualcuno sconta qualche anno di carcere in più… Eppure la ragione e il garantismo vorrebbero che un Governo autorevole non digrignasse denti, abusando dello strumento sanzionatorio, ma affrontasse i fenomeni criminali con la composta fermezza dello Stato di diritto.

Cospito e la doppia violenza del ministro Nordio

Dopo la sentenza della Cassazione Alfredo Cospito continua lo sciopero della fame e la sua morte è sempre più vicina. Intanto il ministro Nordio, respinta la richiesta di revoca del 41 bis, cerca di canalizzare il caso verso l’alimentazione forzata, adombrando l’impossibilità, per chi è detenuto, di rifiutare i trattamenti sanitari. Così operando una doppia violenza ammantata da preoccupazione etica.

Cospito e non solo: il vero volto della destra

Il ministro Nordio ha deciso: Alfredo Cospito deve morire e il 41 bis non si tocca. Sempre più la vicenda appare l’intreccio scolastico di un dramma individuale e di una stagione politica dalle prospettive inquietanti. Certo la decisione del ministro guardasigilli è uno spartiacque tra il moderatismo dei primi mesi del Governo Meloni e il passaggio attuale, in cui riemergono i fantasmi del fascismo classico.

Ma Nordio è garantista o giustizialista?

La nomina di Nordio a Ministro della Giustizia ha riportato alla ribalta la distinzione tra “garantismo” e “giustizialismo”. Ma proprio le sue posizioni oscillanti a seconda delle situazioni esaminate fanno ritenere che i due termini abbiano in buona parte perso significato e che si debba piuttosto guardare all’impostazione costituzionale che richiede regole uguali per tutti e, insieme, rispetto dei valori umani e sociali.