Legalizzare la cannabis? L’esempio della Germania

Una buona notizia di ferragosto. Il più grosso Paese dell’Unione europea, la Germania, legalizza il consumo ricreativo della cannabis. Dopo le “pulci”, Malta (2021) e Lussemburgo (2023), ora è il Governo tedesco che, con l’approvazione del progetto di legge sull’“uso controllato della cannabis”, si pone come punto di riferimento per una decisa svolta politica al proibizionismo del continente per marijuana e hashish.

La scuola tra interventi educativi e cani poliziotto

Una scuola superiore, un allarme antincendio, controlli antidroga nelle aule, un professore censurato per aver denunciato l’accaduto su Facebook. È solo uno dei blitz delle forze dell’ordine in aule scolastiche alla ricerca di droga. Contro ogni evidenza educativa. Perché, come dice un preside: «Non sopporto l’idea che un cane punti un ragazzo, mi ricorda brutte cose del passato… Preferisco puntare su psicologi, educatori, tutor».

Il referendum sulla cannabis e il giudizio della Corte costituzionale. La grande delusione

La Corte costituzionale ha deciso: il referendum “cannabis legale” è inammissibile. Finiscono in fumo oltre seicentomila firme e la possibilità per il popolo italiano di prendere la parola su un tema che riguarda aspetti importanti del vivere in comune. Non era un esito obbligato. Ed è, considerata l’inerzia del Parlamento, un esito deludente che il Paese non merita.

La Conferenza nazionale sulle droghe: dentro e fuori

Dopo 12 anni di inadempienze si arriva finalmente alla Conferenza nazionale sulle droghe che, secondo la legge 309/1990, dovrebbe avere scadenza triennale. È un fatto positivo. Ma c’è uno scarso coinvolgimento degli operatori e mancano dal programma questioni fondamentali come la legalizzazione della cannabis. Di qui l’organizzazione parallela di un “Fuori Conferenza”.

Firme

Firme online, un successo problematico

L’enorme successo della raccolta di firme per promuovere il referendum sulla legalizzazione della cannabis è un fatto positivo. Ma con le firme online l’istituto referendario è cambiato, il rischio di inflazionarne l’uso e lasciare spazio ai demagoghi è forte, fare finta di non vederlo non è saggio. Anche se questa volta è per una buona causa.

Cannabis: il proibizionismo crea insicurezza

Inasprire le pene per gli stupefacenti è una strada già percorsa con esiti fallimentari. In Italia e ovunque, nel mondo. Per questo – mentre Salvini insiste ‒ altrove si stanno cambiando politiche . In Uruguay, in Canada e in diversi Stati degli Usa si sta legalizzando la cannabis. I primi risultati sono incoraggianti.