Rave: se non capisco vieto

Sporchi, irrazionali, “drogati”, “zombie”. Così la politica e i media etichettano i frequentatori dei rave e dei free party, moderni parafulmini delle tensioni sociali. Ma, a ben guardare, la sensazione di minaccia all’ordine pubblico patito dalla società adulta sta soprattutto nella sfacciata libertà di quei giovani, nel loro divertirsi e auto organizzarsi. Proprio per questo sarebbe bene guardarli con un occhio diverso.

La Conferenza nazionale sulle droghe: dentro e fuori

Dopo 12 anni di inadempienze si arriva finalmente alla Conferenza nazionale sulle droghe che, secondo la legge 309/1990, dovrebbe avere scadenza triennale. È un fatto positivo. Ma c’è uno scarso coinvolgimento degli operatori e mancano dal programma questioni fondamentali come la legalizzazione della cannabis. Di qui l’organizzazione parallela di un “Fuori Conferenza”.

I rave party, i benpensanti, la riduzione del danno

I rave party di Valentano e Nichelino, definiti dai media “feste di drogati senza freni”, hanno scandalizzato i benpensanti (e non solo) e innescato un aspro scontro politico sull’inerzia del ministro dell’interno. Eppure le cose non sono così semplici e, in ogni caso, più che chiedere repressione sarebbe opportuno incentivare e sostenere gli interventi di riduzione del danno.