Ezio Farinetti è psicologo e psicoterapeuta. Lavora presso l’Università della strada del Gruppo Abele.
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Sporchi, irrazionali, “drogati”, “zombie”. Così la politica e i media etichettano i frequentatori dei rave e dei free party, moderni parafulmini delle tensioni sociali. Ma, a ben guardare, la sensazione di minaccia all’ordine pubblico patito dalla società adulta sta soprattutto nella sfacciata libertà di quei giovani, nel loro divertirsi e auto organizzarsi. Proprio per questo sarebbe bene guardarli con un occhio diverso.
I rave party di Valentano e Nichelino, definiti dai media “feste di drogati senza freni”, hanno scandalizzato i benpensanti (e non solo) e innescato un aspro scontro politico sull’inerzia del ministro dell’interno. Eppure le cose non sono così semplici e, in ogni caso, più che chiedere repressione sarebbe opportuno incentivare e sostenere gli interventi di riduzione del danno.