«Ci vuole coraggio»: le scelte che l’Onu non può eludere

Le parole dell’Alto Commissario Onu per i rifugiati di fronte al Consiglio di sicurezza dell’Onu sono di inusuale nettezza: «Le scelte che voi 15 farete – o non farete – segneranno tutti noi, e le generazioni a venire. Lascerete che questo puzzle di conflitti si completi di atti aggressivi a causa della vostra disgregazione o di semplice negligenza? O sarete coraggiosi e intraprenderete i passi necessari per far ritorno dagli abissi?».

Come la morte sopravvive alla guerra

Secondo il Segretariato della Dichiarazione di Ginevra del 2008, il rapporto tra le morti indirette e quelle dirette è, nelle guerre contemporanee, di 4 a 1 (con picchi più elevati quando la popolazione interessata è povera). Un rapporto coordinato dall’antropologa Stephanie Savell quantifica in 3,6-3,7 milioni le morti indirette (soprattutto di donne e bambini) nei conflitti in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Siria e Yemen.

Sant’Anna di Stazzema 80 anni dopo: chi sono i nemici?

A 80 anni dalla strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema siamo di nuovo in guerra: contro i migranti, trattati da tutta l’Europa come nemici da respingere, e in Ucraina. Oggi come allora siamo di fronte a carneficine di civili incolpevoli. Senza un impegno coerente contro queste nuove guerre e stragi, l’indignazione e il dolore per l’eccidio del ‘44 rischiano di essere pura ipocrisia.

“Le guerre illegali della NATO”

Un recente libro dello storico e ricercatore svizzero Daniele Ganser (“Le guerre illegali della NATO”) apre una falla nella narrazione mainstream – che riguarda anche la guerra in Ucraina – secondo cui il regno dei cattivi è sempre l’altro da sé. Dove il “sé”, manco a dirlo, è l’insieme degli Stati che compongono, per convenzione, il cosiddetto Occidente, dall’Europa al Pacifico.

Aiutiamoli a morire a casa loro

Di fronte all’ennesimo naufragio, che ha provocato, sulla costa calabra a 200 metri dalla riva, oltre 60 morti evitabili, il Governo addossa la responsabilità agli stessi migranti e ribadisce che occorre “impedire le partenze” dei poveri del mondo. In altri termini, bisogna aiutare i più disperati a morire nei loro Paesi, per fame o per guerra, purché lontano dai nostri occhi: parola della presidente del Consiglio e del ministro Piantedosi.

Il diritto d’asilo. Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati

L’edizione del 2022 del Report della Fondazione Migrantes sul diritto d’asilo è, come sempre, una miniera di dati e informazioni. Talora sorprendenti. Una per tutti: L’Italia non è affatto – come molti dicono – un paese in primo piano in termini di accoglienza e asilo. A fine 2021, prima dell’inizio della guerra in Ucraina, Roma ospitava 145mila rifugiati, Parigi mezzo milione e Berlino oltre 1,2 milioni…

Il pianeta in crisi: tempesta perfetta o caos sistemico?

La guerra in Ucraina va ad aggiungersi ai tanti conflitti armati sparsi nel mondo, e i conflitti si aggiungono alla crisi alimentare e a quella climatica. Gli effetti di questi tre fattori, per di più, non sono additivi ma moltiplicativi. Così i paesi simultaneamente affetti da due o tre crisi fanno registrare livelli di denutrizione fino a 12 volte maggiori di quelli dei paesi affetti da uno solo.

Matteo Renzi e il Rinascimento saudita

Nel mezzo della crisi di governo, Renzi vola a Riad per una (lautamente retribuita) conferenza e, con l’occasione, intervista il principe Mohammad bin Salman congratulandosi per il “Rinascimento saudita” in atto, simile a quello fiorentino successivo alla peste. Dimenticando guerre, pena di morte, torture, omicidi di oppositori…