Da un paio di mesi siamo usciti dalla fase acuta dell’emergenza sanitaria cagionata da un’ondata epidemica in grado di paralizzare, o quasi, l’economia globale. Restano pesanti incertezze per il futuro e una narrazione contraddittoria e spesso allarmistica che coinvolge la politica, il Comitato tecnico scientifico del Governo e i media. Le questioni aperte sono molte e complesse: i nuovi tamponi positivi sono nuovi contagi? Perché l’epidemia si è manifestata con effetti tanto diversi a seconda della zona colpita? Perché le cariche virali risultano molto diminuite a fronte di un virus che nel mutare si è reso semmai più pericoloso? Perché pur dove le cariche rimangono alte il virus sembra meno capace di uccidere le cellule ospiti? Può essere spiegato tutto con il distanziamento sociale o con il lockdown? Un fatto sociale totale, come abbiamo spesso definito l’epidemia in corso, non esige l’uscita dagli specialismi disciplinari per essere spiegata?
Di tutto questo tratta la lunga intervista che Giuseppe Remuzzi, medico e ricercatore, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, ha concesso alla trasmissione “Voci dall’Antropocene” di Radio Blackout.
Qui il link all’intervista:
https://radioblackout.org/podcast/voci-dallantropocene-puntata-off-intervista-con-giuseppe-remuzzi/