L’alluvione in Emilia Romagna: la colpa è dell’istrice

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Il sindaco di Massa Lombarda, utilizzando pro domo sua uno studio dell’Università di Bologna, attribuisce agli istrici, che hanno scavato dei tunnel negli argini dei fiumi, la responsabilità per l’alluvione che ha colpito il suo territorio (https://corrieredibologna.corriere.it/notizie/cronaca/23_maggio_03/esondazioni-in-emilia-romagna-gli-istrici-hanno-indebolito-gli-argini-dei-fiumi-3e486988-83f4-400a-845b-6dd43fb40xlk.shtml). Non bastava la tragedia di queste ore in Emilia Romagna: occorre inevitabilmente affiancarle la farsa.

Ma c’è di più in questa notizia che non va affatto sottovalutata: da tre anni a questa parte assistiamo a una costante logica emergenziale dove le evidenti inadeguatezze di chi gestisce il potere – in questo caso l’evidente assenza di manutenzione e soprattutto la metodica cementificazione e impermeabilizzazione del suolo che impedisce all’acqua di defluire correttamente e di essere assorbita – vengono scaricate sui cittadini con la loro sistematica colpevolizzazione, iniziata con la pantomima subita dai runner durante il lockdown, tanto per restare fedeli all’anglofonia imperante. E ora tocca pure al mondo animale ovvero all’istrice, reo – se l’accusa corrisponde a realtà – di aver fatto semplicemente ciò che la natura gli ha insegnato.

È mai possibile – mi domando – che sia sempre responsabilità di qualcuno o qualcosa d’altro e che chi amministra, in questo caso il governatore Bonaccini e la sua giunta, sia sempre immune da ogni implicazione? È altrettanto accettabile che si passi da un’emergenza legata alla siccità a una dove una pioggia appena più consistente del solito, ma certamente non torrenziale, crea disastri?

Le devastanti politiche urbanistiche degli ultimi quarant’anni non sono mai chiamate in causa, perché significherebbe riconoscere il vero nodo della questione, ovvero il legame tra politica, che ora straparla di necessità di “politiche integrate”, e affari, tra gestione corretta del territorio e delle risorse e pressioni dei detentori di interesse economici. Meglio incolpare l’istrice, ed eventualmente l’orso cattivo se nel frattempo ne troveranno qualcuno anche in Emilia Romagna. Per la politica c’è tempo, per le emergenze vere o presunte pure: una spiegazione si trova sempre, salvo l’unica reale, quella ambientale che, guarda caso, riguarda proprio il rapporto tra economia e natura. Per il resto del genere umano restano le briciole o, eventualmente, un pass.

Gli autori

Francesco Fantuzzi

Francesco Fantuzzi, animatore del gruppo civico Reggio Città Aperta, consigliere della cooperativa di finanza mutualistica e solidale Mag6, è promotore di iniziative di partecipazione civica culturale e ambientalista nel settore dei beni comuni. Ha scritto da ultimo, con Franco Motta, "Dentro la zona rossa. Il virus, il tempo, il potere" (Sensibili alle foglie, 2020).

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One Comment on “L’alluvione in Emilia Romagna: la colpa è dell’istrice”

  1. L’uomo non ha mai nessuna responsabilità , facile dare la colpa agli altri ( in questo caso agli istrici oppure alle nutrie). Non è la prima volta che le colpe di disastri vengono attribuite a terzi è mai alla inadempienza e incapacità dell’uomo. Ricordo tra i più recenti il covid, anche in quella occasione si diede la colpa prima al pipistrello , poi al serpente ed infine al visone. Ci rendiamo conto come siamo ridicoli . Chiudo dicendo che il pianeta può avere solo una possibilità : estinzione dell’uomo. Lasciamo in pace la fauna e la flora di questo meraviglioso pianeta .

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