la politica puntoacapo
Nei giorni del mezzo secolo dalla bomba di piazza Fontana ho acquistato per mio figlio ventenne un libro sulla strage. Non so se lo leggerà. Ma io l’ho letto e ho rivisitato, con nuove sensazioni, quella stagione terribile in cui la democrazia ha seriamente traballato in Italia. Una stagione che, a volte, sembra riaffacciarsi.
Ci sono voluti cinquant’anni perché un presidente della Repubblica riconoscesse «i depistaggi compiuti dallo Stato e quindi doppiamente gravi» dopo la strage di piazza Fontana. Ma non si è trattato solo di depistaggi. La bomba fu messa da Ordine Nuovo, ma di concerto con l’Ufficio Affari Riservati del Ministero degli Interni.
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