L’autismo tra celebrazioni e diritti negati

Per il 2 aprile, giornata mondiale di sensibilizzazione dell’autismo, sono annunciate le solite celebrazioni. Ma c’è ben poco da celebrare, ché non c’è, nel Paese, nulla che si avvicini a una presa in carico pubblica decente di chi è affetto da autismo e delle loro famiglie. Per cambiare la situazione è necessario trasformare il 2 aprile in giornata di lotta e impegno civile per trasformare le (troppe) promesse in provvedimenti concreti.

Salute mentale, un tema rimosso

Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70 si creò, in Italia, una sensibilità diffusa e produttiva intorno alla salute mentale. Oggi quella stagione è chiusa e la sofferenza psichica cresce (malamente occultata dagli psicofarmaci). Non c’è alternativa: occorre ricostruire la sensibilità che si è sfilacciata e far sì che il dibattito non si limiti allo sgomento per alcuni fatti eclatanti.