Le notizie più importanti della settimana dall’America Latina
10 giugno 2018
Giunto a 134 il numero dei morti nelle proteste in Nicaragua; la CIDH accusa il Messico di irregolarità nel caso dei 43 di Ayotzinapa; il Venezuela abbandona l’OEA; concluso lo sciopero dei camionisti in Brasile…
Messico
- Secondo un rapporto di Etellekt, dall’inizio della campagna presidenziale sono stati uccisi 110 rappresentanti politici, mentre 382 hanno subito attacchi e aggressioni. Questa competizione elettorale è ormai la più violenta nella storia del Paese. Inoltre, questa settimana, è stato presentato un altro rapporto che indica in 435 il numero delle persone scomparse attualmente in Messico, il 40% in più rispetto al 2014.
- La Commissione interamericana per i diritti umani (CIDH) afferma che ci sono state “gravi irregolarità” nell’indagine ufficiale sulla scomparsa dei 43 studenti di Ayotzinapa nel 2014 e chiede al Governo messicano di accertare le responsabilità nelle forze di polizia e nell’esercito, chiedendo un’indagine indipendente e veritiera.
- Il governo messicano ha denunciato gli Stati Uniti davanti all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) per l’imposizione di tariffe su vari prodotti, tra cui alluminio e acciaio.
- La polizia ha disperso con la forza la manifestazione degli insegnanti che stavano protestando da quattro giorni contro la nuova legge sull’istruzione e per chiedere la riassunzione di 586 insegnanti licenziati.
- Il candidato di sinistra Manuel López potrebbe vincere le elezioni presidenziali con 26 punti di vantaggio su Ricardo Anaya, secondo nelle intenzioni di voto. Questa settimana Anaya ha accusato il presidente Peña Nieto facendo trapelare video in cui appaiono uomini presumibilmente dal suo ambiente che accettano denaro per finanziare la campagna elettorale.
- Durante un evento in Chiapas, il candidato presidenziale conservatore, Ricardo Anaya, ha promesso il ripristino dei patti di governo (Accordi di San Andrés, 1996) con l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN). Nel contempo, Anaya ha incontrato leader politici e sociali del Chiapas contrari allo zapatismo.
Cuba
- Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha ricevuto questa settimana il senatore repubblicano Jeff Flake e il presidente di Google, Eric Emerson.
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- Nei primi cinque mesi del 2018 Cuba ha conseguito il più basso tasso di mortalità infantile della sua storia.
Barbados
- Il governo di Barbados ha annunciato un accordo con il Fondo monetario internazionale (FMI) per mettere a punto un piano di ristrutturazione del debito.
Guatemala
- Almeno 109 persone sono morte in Guatemala a seguito dell’eruzione del Volcán de Fuego, la più violenta degli ultimi 44 anni. Ma mancano ancora all’appello almeno 200 persone. Piattaforme per la raccolta di fondi e organizzazioni come la Croce Rossa hanno attivato canali di donazione d’urgenza per l’assistenza alle persone colpite.
Honduras
- Secondo il Centro dei Diritti della Donna, in Honduras il 92% dei femminicidi rimane impunito. Tra gennaio e aprile di quest’anno, sono già state uccise 127 donne.
Nicaragua
- Dopo quasi due mesi di manifestazioni e proteste in Nicaragua il numero di morti sale a 134.
- Il presidente Daniel Ortega questa settimana ha incontrato i vescovi del Nicaragua, che hanno proposto un programma di misure per alleviare la crisi che il Paese sta attraversando. Ortega ha chiesto due giorni di riflessione prima di rispondere. Nel frattempo, continuano gli scontri tra le forze di sicurezza statali, gruppi sandinisti filogovernativi, e manifestanti e oppositori.
- La scrittrice Gioconda Belli, sandinista ed ex guerrigliera, pubblica una lettera aperta indirizzata a Luis Almagro, segretario generale dell’Organizzazione degli Stati americani (OEA), per chiedere «che questa crisi si possa risolvere con le elezioni». Belli, molto critica nei confronti del governo di Daniel Ortega, ha accusato Almagro di mantenere un basso profilo nel conflitto in Nicaragua perché gli imprenditori sostengono Ortega.
Panama
- I governi di Panama e degli Stati Uniti creano una Task Force comune in materia di migrazione per contenere l’emigrazione irregolare verso gli Stati Uniti.
Colombia
- Continua l’emergenza a causa del rischio di rotture nella diga del complesso idroelettrico di Hidroituango. Almeno di 25000 persone sono state evacuate. Le Nazioni Unite hanno pubblicato un ampio rapporto che afferma come la diga non soddisfi gli standard di sicurezza internazionali. Inoltre, diverse organizzazioni sociali lanciano l’allarme per il crescente numero di leader sindacali e ambientali assassinati nella zona della diga.
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- Il Governo colombiano ha reso pubblici i nomi di diverse società che sottoposte a indagine per il loro coinvolgimento nel progetto del complesso idroelettrico, tra cui alcune aziende di Ibex 35. Da un lato, l’impresa Ferrovial ha ricevuto 23.000 milioni di pesos colombiani (circa sette milioni di euro) per costruire un tunnel per deviare il fiume Cauca senza aver adempiuto al contratto. Il giornale El Tiempo cita diversi esperti che indicano possibili negligenze da parte della società di costruzioni spagnola i cui errori nella realizzazione del tunnel hanno provocato un’esondazione del fiume che ha comportato il crollo di alcuni ponti. D’altro lato, le banche BBVA e Santander sono i finanziatori dell’opera di costruzione della diga. Secondo le informazioni raccolte dal gruppo “Ecologistas en Acciòn”, entrambi gli enti hanno fornito finanziamenti per la costruzione di Hidroituango per un valore di 650 milioni di euro, concessi attraverso la Banca Interamericana per lo Sviluppo.
- Dall’inizio dell’anno sono stati assassinati almeno 98 leader sociali, secondo la relazione dell’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace, la Marcia patriottica e associazioni dell’agricoltura.
- Il conservatore seguace di Uribe, Ivan Duque, è in testa ai sondaggi con il 52% delle intenzioni di voto, davanti al progressista Gustavo Petro (32%). Sempre secondo i sondaggi, circa il 14% della popolazione colombiana potrebbe votare scheda bianca alle prossime elezioni presidenziali del 17 giugno.
Guyana
- In Guyana si è svolta la prima marcia dell’orgoglio omosessuale della sua storia. L’omosessualità è ancora proibita per legge.
Venezuela
- Il governo venezuelano ratifica l’uscita del Venezuela dall’Organizzazione degli Stati Americani (OEA), che accusa di interventismo e di cercare di porre fine agli ideali bolivariani.
- Il presidente Nicolás Maduro ha accusato gli Stati Uniti di avere condotto un’operazione di infiltrazione nella compagnia petrolifera statale PDVSA attraverso agenti responsabili di azioni di corruzione verso dirigenti della compagnia. Maduro afferma di avere «le prove che ci sia stato un processo di penetrazione attraverso la corruzione» ma, al momento, non le ha presentate.
Brasile
- Il Brasile registra il più alto tasso di omicidi nella sua storia. Negli ultimi 10 anni, più di 553.000 persone sono morte per azioni violente, una percentuale superiore del 26% a quella registrata nel decennio precedente. Il tasso di omicidi in Brasile è già pari a 30.3 omicidi ogni 100.000 abitanti.
- Nel 2017, i conflitti relativi alla proprietà e allo sfruttamento della terra hanno provocato 71 morti, secondo i dati della Commissione pastorale della terra.
- L’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva è apparso in pubblico per la prima volta dal suo ingresso in prigione all’inizio di aprile. Attraverso la videoconferenza, Lula ha assicurato che intende mantenere la sua candidatura alla presidenza. L’ex presidente del Partito dei lavoratori (PT) rimane in testa nei sondaggi preelettorali.
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- La polizia brasiliana sta indagando sul pagamento di una tangente di 2,6 milioni di dollari consegnata nel 2014 al presidente non eletto Michel Temer, presumibilmente dalla società di costruzioni Odebrecht.
- Si è concluso lo sciopero dei camionisti che si è diffuso in tutto il Paese dopo l’aumento del prezzo dei carburanti provocando seri problemi di carenza e interruzioni nelle strade. La fine della mobilitazione è arrivata dopo che Pedro Parente si è dimesso da presidente della compagnia petrolifera statale Petrobras. La fuga di capitali in seguito a questo episodio sta ammontando a 2200 milioni di dollari.
Ecuador
- María Fernanda Espinosa, ministro degli Esteri dell’Ecuador, è stata nominata presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Espinosa è la prima donna latinoamericana a presiedere questa istituzione.
- Carlos Pólit, ex procuratore generale (controllore generale) durante la presidenza di Rafael Correa, e suo figlio John Pólit, sono stati condannati a sei e tre anni di prigione per aver ricevuto tangenti dall’impresa brasiliana di costruzioni Odebrecht. Carlos Pólit è scappato negli Stati Uniti mentre suo figlio è stato arrestato a Quito.
Perú
- Kenji Fujimori, figlio dell’ex dittatore Alberto Fujimori, e altri due deputati del suo partito sono stati sospesi e denunciati penalmente dal Congresso per aver tentato di corrompere gli altri deputati per evitare il dimissionamento di Pedro Kuczynski, il presidente che ha graziato Alberto Fujimori nel dicembre del 2017 e che è stato rimosso dall’incarico nel marzo di quest’anno.
- A soli due mesi dalla sua nomina, si è dimesso il ministro dell’Economia ed ex dirigente di BBVA, David Tuesta, costretto dall’ondata di proteste in tutto il Paese dopo l’annuncio dell’aumento del prezzo del gasolio.
Bolivia
- Studenti e insegnanti dell’Università pubblica di El Alto confermano lo sciopero e le proteste per chiedere al governo boliviano di aumentare il budget destinato all’istruzione superiore. Gli organizzatori si sono rifiutati di sedersi al tavolo con il governo, sostenendo che questo non ha mostrato volontà precise. Il 24 maggio, durante un atto di protesta, è morto uno studente presumibilmente per mano della polizia.
Paraguay
- Si è inasprita l’instabilità istituzionale che ha preso avvio alla fine di maggio con le dimissioni dell’attuale presidente, Horacio Cartes del Partito Colorado, per diventare senatore a vita. Il presidente neo eletto, Mario Abdo Benítez, rappresentante di una fazione avversaria di Cartes all’interno dello stesso partito, ha già annunciato praticamente tutti i nomi del suo futuro governo che dovrebbe entrare in carica il 15 agosto.
Uruguay
- L’ex presidente e ora senatore José Mújica chiede ai Paesi dell’America Latina di lavorare in modo “immediato” a favore dell’integrazione della regione, principalmente nel campo della conoscenza.
Argentina
- L’Argentina stipula un accordo con il FMI per una operazione di salvataggio del valore di 50.000 milioni di dollari (equivalente al 10% del PIL argentino), per stabilizzare il peso argentino e consentire al governo di sistemare i suoi conti. La cifra finale è ben al di sopra dei 22.000 milioni di dollari richiesti in precedenza dal presidente Mauricio Macri all’istituzione diretta da Christine Lagarde. Il governo argentino si è impegnato a raggiungere la “stabilità fiscale” nel 2020 e a registrare un avanzo nei conti pubblici nel 2021. Contro il ritorno del Fondo monetario internazionale sono già state convocate in Argentina diverse manifestazioni, una buona parte dei cittadini ricorda ancora come il FMI abbia aggravato la crisi economica che colpì il Paese nel 2001.
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- L’annuncio del salvataggio da parte del FMI coincide con la pubblicazione di un rapporto dell’Università Nazionale di Avellaneda che segnala il progressivo peggioramento dei principali indicatori economici (andamento dei salari, inflazione, accesso al credito, ecc.).
- Il 4 giugno, migliaia di donne con le facce coperte da fazzoletti verdi sono tornate a marciare per le strade di Buenos Aires e in altre grandi città dell’Argentina per difendere il progetto di legge di depenalizzazione dell’aborto e chiedere la fine degli aborti clandestini, una misura in questo momento in discussione al Congresso.
- L’Associazione di football argentina (AFA) ha annullato la partita amichevole che la squadra argentina stava andando a disputare contro Israele a Gerusalemme questo sabato. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è lamentato al telefono con il suo omologo argentino, Mauricio Macri. In Argentina è presente una delle più grandi comunità ebraiche dell’America Latina.
Cile
- Diversi deputati cileni segnalano la preoccupazione per le conseguenze dell’imminente apertura di una base militare statunitense a Neuquén, nel sud del Paese.
- In diverse città del Cile si sono svolte nuove massicce mobilitazioni femministe contro l’educazione sessista. Il governo del Cile, presieduto dal liberale conservatore Sebastián Piñera, ha risposto alle massicce mobilitazioni del movimento femminista cileno con questa pubblicazione su Facebook:
da lamarea.com
traduzione di Fulvio Perini