Giuseppe Lupo, Il pioppo del Sempione (Aboca, 2021)

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«Solo guardando all’intelligenza del mondo vegetale, alle sue straordinarie qualità sistemiche il genere umano potrà comprendere che il rispetto della natura altro non sia che il rispetto verso sé stessi»: sono le parole di presentazione della collana “Il bosco degli scrittori” edita da Aboca. Libri che esplorano il rapporto tra scrittura e ambiente, invitando alcuni tra i più interessanti e consapevoli autori italiani contemporanei a raccontare il mondo a partire da un albero.
È il caso, tra le novità più recenti, di Giuseppe Lupo e del suo Il Pioppo del Sempione. Centro del racconto è un’aula di scuola a Nord di Milano dove un giovane professore tiene un corso serale di italiano a immigrati di diverse nazionalità. Ma il vero motore della vicenda è un intruso, nonno Paplush (fiore di pioppo in dialetto) e la sua capacità affabulatoria. A nulla valgono i tentativi, non troppo convinti a dire il vero, del professore di riguadagnare l’attenzione dei suoi allievi. Paplush parla di Rossana, il grande amore della sua vita, degli incontri memorabili e dei fatti che diventano epica nella sua padronanza assoluta dei tempi della parola e del silenzio. Un’altra dimostrazione della capacità del racconto di tenere insieme le persone, di seminare la consapevolezza che siamo prima di tutto “stranieri” a noi stessi fino a quando ci riconosciamo parte di una comunità più grande.

segnalazione di

Filippo Scisciani
libraio di Binaria
Centro commensale del Gruppo Abele
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