Sono partita per il mare con la voglia di leggere qualcosa di diverso da un romanzo. Cercavo qualcosa che avesse a che fare con il silenzio, rotto soltanto dall’infrangersi delle onde sul bagnasciuga e dai versi dei gabbiani… L’ho trovato, grazie a Chandra Livia Candiani. Nelle sue pagine ho riscoperto la pace e la voglia di meditare, di ascoltare il silenzio che serba sempre un pezzo di noi.
«Il silenzio non è tacere né mettere a tacere, è un invito, è stare in compagnia di qualcosa di tenero e avvolgente, dove tutto è già stato detto. Il silenzio sorride… Il silenzio semina. Le parole raccolgono. Il silenzio è cosa viva». Ecco, in un mondo di troppe parole e schiamazzi, ho ritrovato un poco di pace. «Imparare a stare. Imparare a essere vasti e navigare ogni mare e scoprire tra onda e onda un porto».
segnalazione di
Martina Franchino
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