Giorgio Nebbia (23 aprile 1926 – 3 luglio 2019), professore di merceologia presso la Facoltà di Economia dell’Università di Bari fino al 1995, è stato uno dei massimi esponenti dell’ambientalismo italiano. Il suo imponente archivio (Archivio Giorgio e Gabriella Nebbia) è ospitato presso il Centro di storia dell'Ambiente della Fondazione Luigi Micheletti.
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Quando sentite i sindaci che promettono la città sostenibile o il turismo sostenibile e fanno aumentare le automobili in circolazione o i motoscafi o le seggiovie, che distruggono i boschi e sporcano l’aria e il mare, beni che le generazioni future dovrebbero trovare tali e quali come li abbiamo trovati noi, siate certi che vi prendono in giro.
C’è un’alternativa alle grandi opere e alla devastazione del territorio ma, nella società del libero mercato, è impraticabile. Nessuno la sostiene perché significherebbe amministrare la cosa pubblica ‒ le acque, i fiumi, il suolo ‒ nell’interesse collettivo, a difesa dei beni comuni. Una cosa da evitare con ogni mezzo: meglio Tav e Ponte!
Ci sono tre alternative ai disastri ambientali: rassegnarsi, adattarsi o pianificare. La rassegnazione è l’atteggiamento più diffuso: così, con allegra incoscienza e ignoranza, si corre spensieratamente verso un ancora più sgradevole futuro.