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In Kurdistan e in Siria la guerra continua, sotto diversi fronti, nel silenzio e nel disinteresse dell’Occidente. Uno dei fronti è quello contro l’ISIS, la cui ultima roccaforte è quella di Baghuz nella Siria orientale. Proprio in un combattimento a Baghuz è rimasto ucciso Lorenzo Orsetti, fiorentino, unitosi ai combattenti curdi oltre un anno fa per contribuire a una lotta che riguarda la libertà e la dignità di tutti. Lo scrive anche nella lettera di saluto, predisposta nella consapevolezza di quanto avrebbe potuto accadergli e diffusa dopo la sua morte:

 

Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli, e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà.
Quindi, nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo, e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio.
Vi auguro tutto il bene possibile, e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo.
Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza.
Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza; mai!
Neppure per un attimo.
Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza, e di infonderla nei vostri compagni.
E’ proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve.
E ricordate sempre che “ogni tempesta comincia con una singola goccia”. Cercate di essere voi quella goccia.
Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole.
Serkeftin!

Orso,
Tekoser,
Lorenzo.

Gli autori

Lorenzo - Tekoser

Lorenzo Orsetti, "Orso", nome curdo "Tekoser" ("lottatore"). Volontario internazionalista nelle YPG (Unità di difesa del popolo), è caduto combattendo contro le milizie di Daesh (IS, Stato Islamico), in Rojava, Kurdistan siriano, nel marzo 2019.

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