Ventimiglia: riprendere la parola

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Ventimiglia, come Bardonecchia e Clavière, è la frontiera. Tra Italia e Francia. Lì, come in altri confini d’Italia e d’Europa, emergono in modo più evidente gli egoismi e le contraddizioni del nostro sistema. I confini tornano a essere muri. Elementi di divisione. Presìdi contro altre donne e altri uomini. E riemergono intolleranza, violenza, brutalità, rifiuto da parte delle istituzioni. In Italia come in Francia. Eppure sui confini si sono mossi, negli ultimi anni, migliaia di cittadini e (poche) istituzioni territoriali che hanno sfidato le autorità e accompagnato i migranti in un transito che si voleva impedire. Proprio sui confini si gioca la credibilità di chi sostiene di volere un’altra Europa, senza precisare quale.

Ventimiglia è un simbolo anche sotto un altro profilo. Lì, poco più di un anno fa, c’è stata una delle più esplicite tra le ordinanze sindacali che vietano la solidarietà e prescrivono il rifiuto. Un provvedimento che vietava di “somministrare cibo ai migranti”, trasformando l’antico principio che impone di dar da mangiare a chi ha fame e di dare un tetto a chi non ce l’ha nel suo contrario. Quella ordinanza è stata revocata alla vigilia di una manifestazione di protesta organizzata da pezzi di società il 30 aprile 2017. Ma, parallelamente, si sono moltiplicate, in Francia e in Italia, le denunce per il “delitto di solidarietà”.

La cultura di quell’ordinanza e di quelle denunce è, oggi, più che mai viva e ha come sponsor principale il nostro Governo e il suo ministro dell’interno.

La reazione del Paese è troppo timida e limitata. Ma Ventimiglia è ancora in prima fila. Con una manifestazione di cui pubblichiamo l’appello che l’ha indetta.

Il 14 luglio manifesteremo a casa nostra

Negli ultimi anni sulla questione Ventimiglia hanno avuto parola solamente i Minniti, i Macron, i Toti, il sindaco della città e le politiche che rendono i confini sempre più alti e invalicabili.

Nessuna libertà per le persone in viaggio, i migranti, di scegliere quale sia la loro rotta e il loro destino. Poche possibilità per noi, tanti da fuori e interni alla provincia, di esercitare una serena attività di solidarietà sul confine senza incorrere nella repressione e nelle difficoltà continue che presenta questa situazione. La realtà è una e una sola, tutto quello che è stato fatto fino ad oggi dalle istituzioni ha peggiorato la situazione dei migranti e degli abitanti stessi di Ventimiglia, perché il problema è semplicemente il confine. Forse è davvero giunto il momento di muovere tutto il possibile per aprirlo facendo pressione sugli Stati. Forse per tutte è tornato il momento di dire a voce alta che le persone devono passare e il collo di bottiglia che è stato creato ostacola tutti e non aiuta nessuno.

Ci interessa, e lo faremo con una manifestazione larga e partecipata, che venga di nuovo a galla il vero problema, quello di una situazione che va avanti da più di tre anni senza il benché minimo margine di miglioramento, in cui la politica gioca sulla pelle delle persone in mare, sulla pelle di quelli che vogliono oltrepassare il confine, su noi attivisti locali e non solo e sugli abitanti di Ventimiglia. Un corteo che si snoderà in gran parte fuori dal centro cittadino e che giungerà in città entrandovi solo a tardo pomeriggio, a negozi quasi chiusi. Se nessuno, sindaco compreso, contribuirà ad accrescere il clima di tensione potrebbe essere una giornata importante per tutti: migranti, manifestanti e la città stessa.

In un momento in cui le persone che muoiono in mare o sulle difficili strade che separano l’Italia e la Francia sembrano semplici numeri da regolamentare dovremmo tutti dare una spallata ai confini, a quelle politiche che dividono i poveri dai poveri e non urlare all’invasione di manifestanti brutti e cattivi. La costituzione ci garantisce il diritto di manifestare e non lo garantisce solamente a chi abita le città in cui le manifestazioni avverranno. Detto questo, ci siamo anche noi, siamo tante e tanti, tutti del territorio. Molti di noi trascorrono molto tempo a Ventimiglia, nei suoi bar vivono e consumano, molte a Ventimiglia lavorano.

Attendiamo altre adesioni dal territorio.

Ci vediamo il 14 luglio

 

Arci Imperia, Arci camalli ACPO, Arci Handala, CSA La talpa e l’orologio, Gruppo teatrale L’attrito, Associazione culturale Intemelia 25 aprile, Potere al popolo Imperia, Associazione culturale “Eppure bisogna andar”, Partito della rifondazione comunista provincia di Imperia, Garabombo l’invisibile, AIFO Imperia, Cittadinanza attiva, Circoli Imperia Sanremo Italia-Cuba, Solidali del Ponente, Cassa di resistenza del Ponente ligure, Popoli in arte, Arci Guernica, Associazione Mappamondo Sanremo, Comitato territoriale UISP Imperia

Gli autori

redazione

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