Pensieri sparsi a margine di un film di successo

Un popolo di orfani riempie a sorpresa le sale. “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi non è solo un film. È una sorta di manifesto politico, un “qualche cosa” di cui si aveva dannatamente bisogno. Una storia che prima ancora di raccontare la povertà del dopo guerra, la difficoltà del vivere, la speranza, la violenza sulle donne, fa lievitare un bisogno che si pensava perso fra le macerie della militanza politica.

La violenza maschile sulle donne non è una malattia

«Il maschio violento non è malato, è il figlio sano del patriarcato»: lo slogan coniato da “Non una di meno” esprime la consapevolezza del significato politico del sessismo e della necessità di contrastarlo su quel piano. Ma il progetto per la scuola del ministro Valditara sembra andare nella direzione opposta, riconducendo, impropriamente, la violenza contro le donne nell’ambito della patologia e del disagio psichico.

Cose turche 

La Turchia si è ritirata dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Il gesto, altamente simbolico, è l’ennesima tappa della trasformazione della Turchia in un regime autoritario che calpesta quotidianamente i diritti umani fondamentali.