Referendum. Razionalmente NO

C’è chi sostiene che voterà SÌ nel referendum per cambiare il ceto politico e dare un segnale di attenzione alle fasce marginali della società. Aspirazioni nobili ma mal riposte ché non è dato vedere come una riduzione quantitativa si trasformi in miglioramento qualitativo mentre ad essere marginalizzate saranno proprio le minoranze.

Referendum: perché No

Le ragioni del taglio dei parlamentari si rivelano sempre più infondate: il risparmio economico è in realtà esiguo, il sistema istituzionale ne risulta squilibrato, la maggior funzionalità del Parlamento è tutta da dimostrare. Ma soprattutto viene drasticamente ridotta la rappresentanza: dei territori e delle minoranze.

Il gioco pericoloso del referendum

Il referendum sul taglio dei parlamentari è prossimo e il contesto assai diverso da quello in cui è intervenuta la modifica costituzionale. È, dunque, necessaria un campagna elettorale approfondita che consenta di cogliere la posta in gioco. Per questo votare a settembre accorpando referendum ed elezioni regionali è improprio.

Un referendum contro il taglio dei parlamentari

Il taglio dei parlamentari è stato approvato anche con il voto di Pd e Leu. Gli interventi per “compensarlo”, a cominciare dalla legge elettorale, sono incerti e insufficienti. Non resta che il referendum, possibile per l’approvazione da parte del Senato con una maggioranza inferiore ai due terzi. Sempre se si raccoglieranno le firme necessarie…