Sant’Anna di Stazzema 80 anni dopo: chi sono i nemici?

A 80 anni dalla strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema siamo di nuovo in guerra: contro i migranti, trattati da tutta l’Europa come nemici da respingere, e in Ucraina. Oggi come allora siamo di fronte a carneficine di civili incolpevoli. Senza un impegno coerente contro queste nuove guerre e stragi, l’indignazione e il dolore per l’eccidio del ‘44 rischiano di essere pura ipocrisia.

Il Governo della destra e i conti aperti con il neofascismo e lo stragismo

Non basta, onorevole Meloni, la condanna formale del fascismo storico. Il Paese ha bisogno di verità e di presa di distanza dalle stragi del neofascismo che hanno insanguinato il Paese anche in epoca repubblicana. Rimuoverle, come Lei sta facendo, con le parole e con i fatti, significa condannare il Paese a uno stato di democrazia incompiuta, sempre esposta al pericolo di rivivere quel passato.

Camminare l’antifascismo

Camminare nei luoghi della resistenza e delle stragi, sui sentieri dei partigiani, tra Monte Sole e Sant’Anna di Stazzema, sulla montagna fra l’Emilia e la Toscana non è solo coltivare la memoria. È un’esplorazione, uno scavo nelle profondità della storia, un’occasione per ripensare ciò che chiamiamo antifascismo, al fine di renderlo più vivo, cioè all’altezza dei tempi.

«Salvati tu che hai un sogno»

Cambiano i Governi ma non le politiche. L’Italia incrementa i fondi per la cosiddetta Guardia costiera libica e rafforza l’assistenza tecnica e militare. Il risultato è l’aumento delle violenze e delle morti nel Mediterraneo (886 dall’inizio dell’anno). E salvarsi diventa sempre più un’avventura, come racconta un intenso romanzo autobiografico di Cherif Karamoko.

Uno spiraglio sulle stragi nere

Che l’attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 sia una «strage di Stato» lo afferma, oggi, anche una sentenza della magistratura. È la conferma di un giudizio storico ormai definitivo: le stragi degli anni ’70 e ’80 non furono fatti isolati ma tessere di una strategia unitaria neofascista avallata (se non ideata) dai nostri Servizi segreti.

1974. Come eravamo

Un nuovo romanzo di Pierluigi Sullo ci porta dal ’68-69 direttamente nel 1974, un anno contraddittorio e terribile, segnato da stragi, tentativi di golpe, derive terroristiche a sinistra, ma anche dal referendum sul divorzio, dal Vietnam, dalla rivoluzione dei garofani in Portogallo. E intanto una generazione cerca nuovi approdi.