1973-2023. Le parole di Allende: per il Cile e per noi

«Apparentemente possono dirci che siamo riformisti, ma le misure che abbiamo preso significano implicitamente che vogliamo fare la rivoluzione, cioè trasformare la nostra società, cioè costruire il socialismo» (Allende): è la via cilena al socialismo, stroncata nel sangue l’11 settembre 1973. Cinquant’anni dopo resta una grande lezione su tutti i problemi attuali.

Stare nei territori, ma anche ridefinire un progetto

Stare nei territori e costruire reti è fondamentale ma non basta. È necessario, insieme, definire un progetto alternativo di società, senza il quale i tanti movimenti settoriali non possono produrre cambiamento. Per gran parte del secolo scorso quel progetto è stato il socialismo. Poi è calato il silenzio. Oggi occorre recuperare progettualità e memoria.

Maledetta Livorno?

La “scissione di Livorno”, deprecata oggi da molti come simbolo di una vocazione autolesionistica della sinistra, era in realtà inevitabile: la Rivoluzione russa aveva scavato un fossato incolmabile tra riformisti e rivoluzionari. La tragedia fu nel fatto che venne troppo tardi, nella fase del riflusso, come intuì per primo Gramsci.

Superare il capitalismo

Il virus ha svelato l’insostenibilità del nostro sistema economico. Non è solo lo Stato assistenziale azzoppato che viene chiamato in causa, ma anche i rapporti di produzione, il rapporto perverso tra accumulazione capitalistica e distruzione dell’ambiente, l’illusione dell’estrazione infinita di valore dai beni finanziari.