Segnali di vita a sinistra?

Ci sono segnali di vita a sinistra. Non si colgono solo nelle case e nei cortili, ma anche nelle pubbliche piazze. Ma è presto per dire che “la sinistra sta tornando”. Prima deve scegliere a cosa tiene: alla normalizzazione o al conflitto? Vuole sfidare la storia o vuole solo approfittarne e, ancora una volta, affidarsi esclusivamente alla propria volontà di governare? Senza risposte appropriate a questi interrogativi i segnali di vita saranno, ancora una volta, illusori.

Parlare con il popolo, per non cadere nel populismo

Parlare con il popolo è molto diverso da parlare al popolo; anzi, è proprio l’opposto. È uno scambio bidirezionale, che alterna dire e ascoltare. Invece, parlare al popolo, in un’unica direzione, è la modalità tipica dei populisti di ogni genere, che non hanno bisogno di sentire, perché ritengono di sapere già cosa conviene dire. È una considerazione che sarebbe bene tenere sempre presente. Anche a sinistra.

Il capitalismo si può curare?

Il capitalismo provoca ingiustizie e disuguaglianze, ma è oggi vincente. Per contrastarlo occorre una confluenza di pensieri innovativi e di azioni concrete nei territori. Il presupposto è che i dogmi economici capitalistici sono privi di base scientifica e che l’economia è, invece, l’insieme di conoscenze che può guidarci a utilizzare le risorse disponibili (senza esaurirle) per soddisfare i bisogni di tutta l’umanità.

Napolitano, l’ultimo “vero” comunista-stalinista

Nella sua lunga presidenza della Repubblica Giorgio Napolitano ha rappresentato, aldilà delle apparenze, l’ultimo comunista-stalinista, sopravvissuto alla scomparsa del suo partito. Dimenticata ogni idealità egualitaria e diagnosticata l’impossibilità della rivoluzione, Napolitano si è identificato con gli apparati istituzionali, dei quali s’è eretto a garante “senza se e senza ma”. Ma questa non è solo una storia personale…

Tormentoni di Ferragosto, sinistra e capitalismo

Chi è l’antagonista politico della sinistra? La destra oppure il capitalismo? Domanda epocale da pensosi politologi che fa capolino, peraltro, anche nei consueti tormentoni di Ferragosto (quest’anno imperniati sui costi per la divisione della pizza, per il doppio piatto o per la doppia forchetta e sul canone mensile di un ombrellone al Twiga). Incredibile ma vero. Basta ragionarci un attimo…

Il salario minimo è di destra o di sinistra?

A giudicare dalle oscillazioni intervenute negli anni ci sarebbe da chiedersi, con Gaber, se la rivendicazione del salario minimo per legge sia di destra o di sinistra. Da ultimo, finalmente, sembra che la sinistra ne abbia fatta una propria bandiera. O forse, considerando che lo chiede il 75% degli italiani, si deve concludere che, da un punto di vista economico, le persone stanno molto peggio dei politici che le rappresentano…

La Spagna dopo il pareggio elettorale

La Spagna è un’eccezione in Europa e il Governo Sanchez ha adottato misure in controtendenza con il liberismo imperante. Ma il pareggio elettorale mostra che la gestione dell’ordinario non basta. E mentre la destra, pur ridimensionata, ha un armamentario riconoscibile di risposte alle inquietudini sociali, la sinistra non riesce a produrre un immaginario forte, un’alternativa radicale all’altezza delle aspettative.

Elezioni in Spagna: no pasarán, per ora, poi si vedrà

È successo ciò che nessuno si aspettava: la destra non ha vinto. O la sinistra non ha perso. Determinante è stato l’atteggiamento arrogante della destra, sicura di conquistare il potere, che ha suscitato la reazione degli elettori di sinistra. Decisivo è stato inoltre il voto di baschi e catalani. Ma la Spagna rimane un paese polarizzato, dal baricentro fortemente spostato a destra.

Grecia: trionfa la destra e crolla la sinistra

Nel secondo turno delle elezioni politiche in Grecia hanno trionfato le forze conservatrici e di estrema destra. La sinistra ha subito una cocente sconfitta, mentre il tasso di astensione ha superato il 47%. Solo la sinistra conservatrice, espressa dai comunisti del KKE, ne è uscita rafforzata, mentre Syriza si è fermata al 17,84% e MeRA25 è rimasto fuori dal Parlamento.