A che serve un “sindaco d’Italia”?

Si dice “democrazia decidente” ma si pensa a una svolta conservatrice e autoritaria. È questo che sta dietro all’evocazione di un presidente investito con elezione diretta, di un “sindaco d’Italia”, di una sorta di capo azienda. Infatti i primi decenni dell’Italia repubblicana, ricchi di riforme profonde e incisive, sono lì a dimostrare che non esiste alcun nesso necessario tra stabilità dei Governi e processi riformatori.

I rischi del presidenzialismo rilanciato da Meloni

Nella conferenza stampa di fine anno la presidente del Consiglio è tornata ad evocare il presidenzialismo come uno degli obiettivi primari del suo Governo. Eppure l’esperienza storica e contemporanea mostra che il presidenzialismo accresce il potere del “capo” ma non garantisce automaticamente la governabilità e dimentica che in democrazia le decisioni passano attraverso la discussione.