L’ispettore Callaghan a Caivano

L’annunciato decreto-legge Caivano è un manuale. La storia della sua approvazione e il clima politico in cui è maturato costituiscono una didattica esemplare di quella politica “legge e ordine” che preferisce l’ispettore Callaghan agli investimenti in scuola, servizi sociali, prevenzione. Eppure la realtà di tutto il mondo mostra che la repressione smodata nei confronti di bambini e ragazzi produce solo maggiore violenza.

Contro la violenza di genere: e cominciare dall’educazione sessuale?

Di fronte agli stupri di gruppo e alle violenze di adolescenti contro donne giovanissime non basta farfugliare di derive social e di pornografia dilagante. Occorre prendere atto che la questione è prima di tutto culturale, che gran parte dei giovani ha difficoltà ad affrontare serenamente il tema della sessualità e che, per questo, è necessario introdurre l’educazione sessuale obbligatoria a scuola.

Valditara, le dannose banalità di un ministro per caso

Le esternazioni del Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara sono pari solo alla sua mancanza di conoscenza della scuole e di idee coerenti. Invoca l’umiliazione degli studenti, dice e disdice sull’apertura estiva delle scuole, sui concorsi per insegnanti e sulla data degli esami “di riparazione”. Una sola cosa è certa: il ministro non ha idea dei meccanismi elementari che regolano il funzionamento delle scuole.

La scuola e il “merito” di Barbiana

Il centenario della nasciata di don Milani ha riproposto due cardini del suo insegnamento: la necessità di una scuola inclusiva e accogliente e il ruolo della lingua come strumento di rivendicazione sociale e di denuncia delle ingiustizie. Con un corollario: il “merito” della scuola è solo la sua capacità di valorizzare ciascuno muovendo dal punto di partenza in cui lo hanno collocato il caso, o la vita.

Una scuola antifascista: il vostro dovere, il nostro impegno

Nelle nostre scuole e nelle nostre università le violenze fasciste si moltiplicano. Ma voi, presidente del Consiglio e ministri, preferite rimuoverle sistematicamente e non parlarne. È un problema che non volete e non sapete affrontare. Noi, per parte nostra, continueremo a mobilitarci contro la barbarie di ieri e di oggi. Ma – sappiatelo – sarebbe un vostro dovere.

Il genere a scuola e la “carriera alias”

La “carriera alias”, cioè il protocollo che offre la possibilità di comparire nella burocrazia interna di un ente con il nome che corrisponde alla propria identità di genere anche se diversa da quello anagrafico, si sta diffondendo anche nelle scuole. Ma siamo davvero sicuri che sia il modo più adatto per affrontare un tema delicato e complesso come la costruzione dell’identità sessuale nell’adolescenza?

La scuola delle disuguaglianze

Il Rapporto disuguaglianze della Fondazione Cariplo appena pubblicato documenta con dati degli ultimi anni una realtà già nota del nostro assetto scolastico: chi parte economicamente e socialmente svantaggiato non riesce, nella gran parte dei casi, a recuperare i divari con cui si è affacciato al sistema dell’istruzione. In altri termini, la scuola non riduce ma, al contrario, cristallizza le disuguaglianze di partenza.

Le mani della politica sui bambini: come “ai bei tempi”

Dopo gli scolari che, mano sul cuore e fazzoletto verde al collo, hanno accolto con l’inno di Mameli, a Latina, il ministro Valditara, è toccato ai bambini di una scuola elementare inneggiare alla presidente del Consiglio assisa su un F35 in piazza del Popolo a Roma, scandendone il nome in un tripudio di bandierine tricolori. Passi per i bambini, ma cosa ci facevano i loro educatori (se così si possono chiamare)?

Il Portogallo non è più il paese dove è ideale vivere

Il Portogallo, unico Stato d’Europa a guida socialista e noto per il costo della vita decisamente basso, sta vivendo una situazione economica e sociale gravissima. La scuola e la sanità sono diventate inaccessibili e i prezzi sono saliti alle stelle. Conseguenza soprattutto della immigrazione di qualità fino a ieri fiore all’occhiello del Paese. C’è di che riflettere anche per l’Italia.

Firenze, sei bella come l’antifascismo!

Ha scritto Piero Calamadrei: «mentre quelli, i fascisti, picchiavano, una gran massa inerte li lasciava fare». Noi oggi siamo qua, a Firenze, perché non vogliamo lasciarli fare: vogliamo dire che siamo antifascisti. Non solo in piazza: lo vogliamo dire a scuola, e all’università. Perché l’antifascismo è la religione civile della Repubblica mentre il fascismo è l’esatto contrario della Costituzione.