Il Portogallo non è più il paese dove è ideale vivere

Il Portogallo, unico Stato d’Europa a guida socialista e noto per il costo della vita decisamente basso, sta vivendo una situazione economica e sociale gravissima. La scuola e la sanità sono diventate inaccessibili e i prezzi sono saliti alle stelle. Conseguenza soprattutto della immigrazione di qualità fino a ieri fiore all’occhiello del Paese. C’è di che riflettere anche per l’Italia.

La sanità in appalto

Siamo arrivati ai bandi per la fornitura di servizi ospedalieri di ostetricia e ginecologia. Accade a Modena. La privatizzazione si estende e tocca settori fondamentali. E non basta. Senza un cambio di direzione politica e una programmazione di ampio respiro, in sanità ci aspetta di peggio: una ulteriore privatizzazione con l’autonomia regionale differenziata.

Verso un’economia di guerra

Nessuno, due mesi fa, immaginava che la guerra avrebbe sconvolto, in poche settimane, anche le prospettive della nostra economia. Invece, è tornato lo spettro della recessione, con l’inflazione mai così alta da 30 anni a questa parte, e il PNRR già superato nella sua impostazione di fondo. Purtroppo, siamo solo all’inizio e ormai si parla apertamente di economia di guerra.

No all’ipocrisia: proposte per la sanità nel PNRR

La vulgata mainstream promette un futuro radioso, grazie al PNRR, del sistema sanitario e della salute dei cittadini. In realtà c’è, in questa narrazione, molta ipocrisia come si vede dall’analisi delle questioni della trasparenza informativa (inesistente) e della cosiddetta centralità del territorio (evocativa di prossimità, cura, domiciliarità, infermieri di famiglia etc.).

Chiudere con la pandemia

Il problema centrale non è la pandemia ma la sua gestione. Quel che si deve fare a livello planetario è chiaro, ma vi ostano interessi nazionalistici e delle case farmaceutiche che suggeriscono chiacchiere inutili e fuorvianti, fonte di una fitta nebbia conoscitiva. Così il Covid-19 si trasforma da questione sanitaria in test di democrazia.