Requiem per i diritti

Lo scenario è inquietante: libertà a pagamento, salute subordinata al reddito, abbattimento del welfare, violazione dei diritti fondamentali su scala nazionale e internazionale. Eppure i diritti senza uguaglianza, mercificati, si degradano a strumenti di potere. Occorre recuperare il loro essere contro il potere, il loro senso egualitario ed emancipatorio, ricordando che non sono graziose concessioni ma nascono – e vivono – nei conflitti.

Povertà, salute negata e contraddizioni del Governo

Il Servizio Sanitario Nazionale è inadeguato, il Sud è prossimo al “deserto sanitario”, la povertà è ai massimi storici, gli sfratti per morosità aumentano mentre, parallelamente, crescono i super ricchi e i loro patrimoni. Per invertire la tendenza bisognerebbe potenziare la sanità ed evitarne la frammentazione, investire nel welfare prelevando risorse dai redditi più alti. Ma il Governo continua a percorrere la strada opposta.

Salviamo il Servizio Sanitario Nazionale

Il VI Rapporto Gimbe è categorico: il diritto alla salute è, nel nostro Paese, compromesso. Le azioni dei Governi degli ultimi decenni lo hanno sgretolato e il Servizio Sanitario Nazionale è al capolinea per mancanza di finanziamenti (con un gap di 48,8 miliardi rispetto alla media europea), carenza di personale e diseguaglianze territoriali (destinate ad essere dilatate dall’Autonomia regionale differenziata).

Salute e Sanità. Verso la legge di bilancio

Il Servizio Sanitario Nazionale non riesce a far fronte alle esigenze del Paese. Nel 2022 gli italiani, per curarsi, hanno dovuto sborsare 37 miliardi di tasca propria (mentre altri 5 sono stati versati dalla sanità integrativa). Per raggiungere il livello medio dell’Eurozona si dovrebbero investire 27 miliardi di euro in più all’anno ma il Governo prevede ulteriori tagli così pianificando il collasso del Servizio.

Il mondo malato e la Costituzione da attuare

Il mondo è malato. Perché non l’abbiamo curato, ma anche perché le nostre politiche in certi casi hanno aggravato la malattia. Le ingiustizie che constatiamo sono indicate dalla Costituzione come storture da raddrizzare. Ma la Costituzione occorre attuarla. Tra 10 anni, forse, ci chiederemo: “a che punto siamo?” Uniamoci affinché, a quell’ora, si possa dire: la Costituzione è viva perché in molti ci siamo impegnati per farla vivere.

“La Via Maestra”. Una grande manifestazione il 7 ottobre

La Costituzione propone una società fondata su uguaglianza, solidarietà, accoglienza e partecipazione. Il modello perseguito dall’attuale maggioranza di Governo è ad essa antitetico. Per questo il 7 ottobre ci sarà, a Roma, una grande manifestazione, a cui Volere la Luna aderisce, per il lavoro, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della Repubblica parlamentare.

Legalizzare la cannabis? L’esempio della Germania

Una buona notizia di ferragosto. Il più grosso Paese dell’Unione europea, la Germania, legalizza il consumo ricreativo della cannabis. Dopo le “pulci”, Malta (2021) e Lussemburgo (2023), ora è il Governo tedesco che, con l’approvazione del progetto di legge sull’“uso controllato della cannabis”, si pone come punto di riferimento per una decisa svolta politica al proibizionismo del continente per marijuana e hashish.

Corpi in ostaggio. Se non paghi ti sequestro in ospedale

In molti paesi del sud del mondo, gli ospedali privati, foraggiati dalle istituzioni finanziarie europee per la cooperazione allo sviluppo, sfruttano i bisogni di comunità prive di strutture sanitarie pubbliche. E abusano sistematicamente dei pazienti. Imprigionandoli se non pagano il conto, negando loro il pronto soccorso se sono poveri, strattonandoli con tariffe improponibili. È la finanziarizzazione della salute!

L’ultima frontiera

Dei migranti che arrivano in Italia una parte consistente è in transito. Dalla sola Val di Susa, tra il luglio 2022 e il marzo 2023, ne sono transitati circa 9.000 diretti verso la Francia. I più sono arrivati dalla Tunisia e approdati a Lampedusa. Ma quando arrivano nel nostro Paese, spesso in condizioni di salute precarie, comincia un altro viaggio non meno difficile, come documenta un Report di Medici per i diritti umani.