L’accordo Italia-Albania sui migranti: uno spot illegittimo e impraticabile

La presidente del Consiglio vanta come un grande successo il protocollo stipulato con l’Albania per il trattenimento di un consistente numero di richiedenti asilo in centri costruiti in territorio albanese. Si tratta, peraltro, di un accordo illegittimo e impraticabile che si inquadra nel risalente tentativo dell’Italia di esternalizzare le frontiere. Insomma niente più che uno sgradevole spot pubblicitario.

Come liberarsi dei rifugiati e vivere felici

Dopo la Danimarca è la volta del Regno Unito, il cui premier annuncia di aver concordato con il Governo del Rwanda il trasferimento nel paese africano dei richiedenti asilo approdati sul territorio di sua maestà britannica. Saranno le autorità ruandesi a esaminarne le richieste e a provvedere alla loro sistemazione. Così funziona la tutela dei diritti nella più risalente democrazia europea.

Richiedenti asilo e sistema di accoglienza

Le ultime modifiche normative hanno in parte ripristinato il modello di accoglienza dei richiedenti asilo sovvertito dai decreti Salvini, che avevano puntato su grandi centri gestiti dalle prefetture e sganciati dal territorio. Ma il coinvolgimento dei Comuni resta su base volontaria e ciò rischia di condizionare l’effettività del sistema.

Migranti: l’ipocrisia dell’Europa

Il Patto sulle migrazioni e l’asilo adottato dall’Unione promette un salto di qualità comprensivo dell’impegno al soccorso nel Mediterraneo e alla condivisione di responsabilità di tutti gli Stati membri. Ma la promessa è tradita dalle singole disposizioni che confermano la logica del rifiuto e la costruzione di un’Europa-fortezza.

“I sommersi dell’accoglienza”

Un dettagliato rapporto di Amnesty (“I sommersi dell’accoglienza”) analizza gli effetti del decreto legge n. 113/2018 sulle condizioni dei richiedenti asilo e dei beneficiari di protezione internazionale. Il giudizio è esplicito: il decreto è una fabbrica di migranti irregolari con consistente aumento di povertà e ghettizzazione.