Il disastro della politica estera Usa. E noi?

Mentre nel mondo è sempre più evidente la crisi dell’egemonia americana, il futuro del nostro Paese è stato anticipato da Draghi: qualunque sia il governo che si formerà dopo le elezioni, la sua politica economica è già stata determinata dalla Commissione europea e la sua politica estera (e militare) è già stata determinata da NATO e USA. Il nostro compito è provare a incrinare questa granitica sicurezza.

Quale politica estera dopo Salvini?

Nel Governo appena defunto anche la politica estera è stata condizionata dal bulimico vicepremier Salvini, ed è stata una politica dilettantesca e fallimentare, alla ricerca del contemporaneo gradimento di Putin e di Trump anche contro i nostri interessi nazionali. Cosa farà il nuovo Governo? Le premesse non sono incoraggianti.

Corsa agli armamenti: che passione!

Il complesso militare-industriale dell’occidente contribuisce più di ogni altra entità a orientare le politiche estere dei diversi Paesi (gli Stati Uniti in particolare) e la distribuzione della ricchezza al loro interno. È un paradigma comune a numerose realtà simili, a cominciare dal settore delle grandi opere infrastrutturali.