Violenza di Stato e guerra civile in Perù

In Perù il rovesciamento del presidente Pedro Castillo, reo di aver sottratto la vittoria elettorale alla leader dell’estrema destra Keiko Fujimori, ha dato la stura a una repressione violenta e indiscriminata che sta minando lo stato di diritto e facendo precipitare il Paese in una vera e propria guerra civile. Lo denuncia, in un drammatico appello, un folto gruppo di docenti, ricercatori e studiosi.

Elezioni in Perù: non resta che piangere

Il primo turno delle elezioni presidenziali in Perù ha imprevedibilmente mandato al ballottaggio Pedro Castillo e Keiko Fujimori, entrambi, per diversi motivi, impresentabili. C’è chi, forse suggestionato dalla pandemia, sostiene che il 6 giugno i peruviani dovranno scegliere tra la peste e il colera.

Cosa succede in Perù?    

Il Perù è scosso dalle manifestazioni. Si protesta per la destituzione del presidente Vizcarra ma la ragione profonda è l’insofferenza, soprattutto dei giovani, nei confronti di un sistema politico corrotto. Ora è stato costretto a dimettersi il presidente provvisorio ed è forte la richiesta di un processo costituente.

Perù. Quando Davide sconfigge Golia

Máxima Acuña, contadina peruviana premio Goldman per l’ambiente nel 2016, ha vinto una nuova battaglia contro la compagnia mineraria Yanacocha, di proprietà statunitense. Il tribunale costituzionale ha accolto la sua denuncia: dopo cinque anni di terrore e intimidazioni, le telecamere e i droni sul suo terreno devono essere rimossi.