A cosa serve la cultura?

La cultura è fondamentale, soprattutto nei momenti di crisi. Ci serve, anzitutto, ad acquisire e salvaguardare uno spirito critico e, poi, a regalarci le parole il cui uso appropriato è direttamente proporzionale al grado di sviluppo della democrazia e dell’uguaglianza delle possibilità. Poche parole e poche idee, poche possibilità e poca democrazia; più sono le parole che si conoscono, più ricca è la vita democratica.

Senza pensiero critico non c’è Università

L’Università per stranieri di Siena intitola 24 aule dell’ateneo ai 12 professori che rifiutarono il giuramento fascista nel 1931 e a 12 donne, intellettuali e antifasciste. Non è – dice il rettore – un semplice ricordo del passato ma una indicazione per il futuro: per dire a studentesse e studenti che l’antifascismo è la nostra bussola e che senza pensiero critico non c’è Università.

“Un quasi festival”. Tre giorni di incontro di pensieri critici

Dopo la pandemia, la guerra. E, senza interruzione, la crescita delle disuguaglianze e della crisi climatica. Ma l’establishment continua sulla propria strada e accusa chi esprime dubbi di essere antiscientifico, disfattista e via seguitando. In questo contesto, parlare fuori da coro e coltivare la memoria e il pensiero critico è già un atto politico. Anche a questo serve un “quasi festival”.

L’università nello stato di emergenza

La decisione dell’Università di Milano Bicocca di rimandare un corso su Dostoevskij per evitare polemiche in un momento di tensione è rientrata ed è stata sconfessata dalla ministra competente. Ma resta la preoccupazione sul ruolo dell’Università che emerge da quella scelta: se i governi possono usare slogan, docenti e ricercatori devono, al contrario, approfondire e confrontarsi.

«Al passato: grazie. Al futuro: sì»

Al 2020, grazie: ci hai tolto ogni dubbio sulla politica italiana. Quella di un governo che trascina un indecente stato delle cose, quella di una destra grottesca e pericolosa. Quella di una sinistra che c’è solo nella liberazione delle vite dal basso. Al 2021, sì: lavoreremo perché questa sinistra cresca, prenda coscienza di sé, combatta.

Vaccini: vietato dissentire?

Il nostro nemico è dunque il dissenso? Perfino la prudenza è sospetta. La violenza delle reazioni ai dubbi espressi da Andrea Crisanti sulla corsa al vaccino e sull’adeguatezza delle sperimentazioni ne è un esempio eloquente. Ma il pensiero critico è il principale vaccino contro l’interesse privato. Dimenticarlo non promette nulla di buono.