È tornata l’estrema destra

Batti e ribatti lo schieramento reazionario, egemonizzato dagli eredi del fascismo, è tornato al potere. E appare abbastanza solido. Ma qualsiasi azione di dominio dipende dalle resistenze che incontra, nelle istituzioni e nel paese. Quel che capita in Francia, in Gran Bretagna, in Germania mostra che l’opposizione possono farla anche i cittadini. Che un giorno o l’altro non capiti pure nel Bel paese?

Il Governo della destra e i conti aperti con il neofascismo e lo stragismo

Non basta, onorevole Meloni, la condanna formale del fascismo storico. Il Paese ha bisogno di verità e di presa di distanza dalle stragi del neofascismo che hanno insanguinato il Paese anche in epoca repubblicana. Rimuoverle, come Lei sta facendo, con le parole e con i fatti, significa condannare il Paese a uno stato di democrazia incompiuta, sempre esposta al pericolo di rivivere quel passato.

Il fascismo nelle vene

L’Italia non si è mai disintossicata dall’infezione del fascismo. Sta lì il brodo di coltura dei movimenti neofascisti, alimentati, da un lato, dalle profonde ingiustizie sociali e, dall’altro, dall’anticomunismo viscerale delle destre parlamentari e dalla loro incapacità di fare i conti col passato. Se non si rimuovono queste condizioni – inutile illudersi – non si arginerà il rinascente fascismo.

Resta la vergogna!

Il fascista Giorgio Almirante, a cui si minaccia di dedicare una via a Roma è l’autore di innumerevoli scritti razzisti sulla rivista La difesa della razza di cui era Segretario di redazione, e il responsabile di feroci repressioni antipartigiane tra il 1943 e il 1945.