Una tregua: almeno a Natale

L’annuncio del Natale può inceppare anche le macchine belliche più poderose. È accaduto nella storia, può accadere ancora. Un cessate il fuoco temporaneo può persuadere i contendenti a metter in atto ulteriori riduzioni delle ostilità, in modo da alleviare le inaudite sofferenze dei civili vittime incolpevoli di un conflitto fratricida. Questo chiede un appello di ex diplomatici e di varie personalità.

Il Natale e la speranza: attendersi l’inatteso  

La lieta novella del Natale è che siamo nati: che siamo qua, che possiamo agire contro «la naturale rovina» del mondo. Una pausa nell’amarezza per quel che facciamo al pianeta e al genere umano. Un conflitto aperto contro tutta l’ingiustizia che sfigura la bellezza del mondo e dell’umanità. Un’occasione per tornare ad assumere lo sguardo dei bambini: candido e concretissimo insieme.

Al centro del Natale c’è la vita

Se il Natale – al di là della menzogna collettiva che siano denaro, consumo e mercato a garantire la felicità – sarà quello che intende il Vangelo, anche letto al di fuori della fede, ci sentiremo ricordare che l’esistenza umana ha un valore incalcolabile. In questo momento storico non c’è idea più sovversiva, più urgente, più di conforto e resistenza di questa.

Natale ci riguarda

Natale è un diventato, nel tempo, una festa dolciastra, sedativa, conformista, impotente. Oggi, in quest’anno di angoscia e in questo mondo pieno di ingiustizie, è possibile capire, nostro malgrado, che non stiamo contemplando una scenetta ma che Natale ci riguarda, che siamo chiamati in causa e che possiamo diventare protagonisti.

2020: un Natale per l’uomo

Se il contesto della vita personale o della Storia indica crisi e lutto e mancano prospettive, è il momento di fare Natale. A tutte e tutti quelli (credenti e non credenti) che vivono per la verità dell’umano, al servizio della giustizia che la tutela, buon Natale. Sarà festa vera, che sfida e vince ogni volontà di dominarci e renderci infelici.

Feste di Natale, dalla Val Susa a Riace

Le feste invernali hanno portato con sé, come sempre, curiosità e stranezze. Ma anche fatti di rilievo: in Val Susa la mobilitazione per Nicoletta e gli altri No TAV in carcere (che culminerà nella manifestazione di Torino dell’11 gennaio) e, a Riace, la pacifica invasione delle Sardine. Dunque un buon inizio d’anno.

Buon Natale?

Da tempo Natale non è più una festa cristiana, meno che mai conserva un significato religioso. Eppure il conformismo che sta nella sua attuale celebrazione è sconfessato dal messaggio del vangelo, di Gesù che, senza usare violenza, dà una schiaffo a mano aperta alla cultura della borghesia del suo (e del nostro) tempo.