Mimmo Lucano: il reato di solidarietà alla sbarra

Riprende oggi il giudizio d’appello nei confronti di Mimmo Lucano, condannato in primo grado a 13 anni e due mesi di reclusione per aver praticato la solidarietà. Da ciò che i giudici decideranno si misurerà la loro volontà o meno di unirsi all’opera di diseducazione civile e morale in atto, consistente nella diffusione dell’idea che il bene e la virtù non esistono e che la disumanità delle istituzioni è giusta e inevitabile.

Con Mimmo Lucano e con Riace

Il processo a Mimmo Lucano ha assunto fin dall’inizio connotazioni politiche inaccettabili. È un pericolo per tutti e per la stessa idea di accoglienza. Muove da questa consapevolezza un appello a organizzare in tutto il Paese manifestazioni pacifiche e democratiche per fare sentire vicinanza a Mimmo e totale condivisione del “progetto Riace” e della sua impostazione.

Mimmo Lucano e la gogna mediatica

Mimmo Lucano è stato condannato, sulla base di elementi a dir poco dubbi, a 13 anni di carcere: una enormità, rara in terra di ‘ndrangheta finanche per omicidi. Ma non basta. Nella motivazione della sentenza il tribunale adombra maliziosamente reati mai contestati e inesistenti. E il direttore del “Fatto quotidiano” li riprende dando vita a una sorta di gogna mediatica. Quel che è peggio, nel silenzio generale.

Diritti umani, diritto disumano

C’è un filo rosso che collega le politiche contro gli immigrati di Matteo Salvini e la sentenza nei confronti di Mimmo Lucano: il crollo del senso morale provocato dall’istigazione all’intolleranza nei confronti dei deboli e dalla criminalizzazione di chi ne difende i diritti. È un veleno distruttivo, in grado di minare le basi sociali della nostra democrazia.

Italia-mondo: il diritto non umano

Il processo e la condanna di Mimmo Lucano sono esemplari di una situazione ormai consolidata a livello internazionale. Da tempo, ormai, il diritto non è più sinonimo di garanzia delle persone e delle democrazie, ma è protagonista di una vera e propria guerra (warfare) che garantisce l’impunità dei “pochi e privilegiati” rispetto ai “più e destinati al ruolo di vittime”.

Non è giustizia

A Locri non è stato condannato solo Mimmo Lucano. Sono state condannate l’accoglienza e il senso di umanità. Lo svelano la contestazione di associazione per delinquere e l’entità della pena inflitta. È il mondo all’incontrario in cui la solidarietà e la dignità delle persone sono degli optional e il modello è l’ottusità burocratica. L’opposto di ciò che chiede la Costituzione.

Riace. Un sindaco ineleggibile e una donna coraggiosa

Il nuovo sindaco di Riace, che aveva promesso di “far rinascere” il paese all’insegna della “legalità e della trasparenza” era, in realtà incandidabile ed è stato dichiarato decaduto dal Tribunale di Locri. Circostanza non trascurabile per un piccolo centro della Locride, il ricorso al tribunale è stato (quasi) tutto al femminile.

Eppure un’altra Italia esiste

La situazione odierna del Paese è drammatica. Ma ci sono anche esperienze, iniziative, gruppi, persone che mettono in campo parole e fatti in contrasto con il pensiero dominante (e che agiscono in direzione di quella Utopia scomparsa dalla politica “politicante”). Da lì occorre ripartire.