Il ribaltamento della legge del mare: vietato salvare vite

«Si ordina la rimozione, prima della partenza, delle attrezzature e degli equipaggiamenti per lo svolgimento del servizio di salvataggio»: questo il provvedimento notificato dalla Capitaneria di Porto alla nave “Mare Jonio” della Ong Mediterranea. In altri termini: navigare ma con divieto di salvataggio. È il ribaltamento della legge del mare. Per la prima volta: non solo nella storia della marineria italiana, ma in tutto il mondo.

Lasciar morire. Dal mare al deserto

La Conferenza internazionale di Roma su sviluppo e migrazione fortemente voluta dalla presidente del Consiglio Meloni ha avuto il solo risultato di rafforzare l’impresentabile presidente tunisino Kais Saied. Per il resto lo scopo indicibile del neonato “Processo di Roma” è emerso in modo chiaro: fare della Tunisia il “guardiano delle frontiere europee” e spostare il cimitero dei migranti dal Mediterraneo al Sahara.

Deviazione di soccorso

Ho avuto un incubo. Ero in Sicilia: avevo avuto un malore e l’ambulanza intervenuta sul posto non mi portava nell’ospedale più vicino ma in Calabria; sulla strada ci imbattevamo in un incidente con feriti gravi ma l’ambulanza, anziché soccorrerli, continuava nella sua corsa. Poi mi sono svegliato. Rinfrancato, ho acceso la radio. E ho scoperto che non si tratta di un sogno ma della realtà: per i naufraghi raccolti in mare.

Mediterraneo. La “strage dei bambini” tra tribunali e politica

L’11 ottobre 2013 in un naufragio al largo di Lampedusa persero la vita 286 persone di cui 60 bambini. 9 anni dopo il Tribunale di Roma, pur in una sentenza di prescrizione, ha accertato la responsabilità dei funzionari delle sale operative marittime che ignorarono le richieste di aiuto dei migranti in pericolo. Ma i responsabili veri della strage sono le politiche di respingimento e chi le sostiene.

«Sulle ONG Piantedosi ha detto il falso»

Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, riferendo al Parlamento, ha accusato le ONG impegnate in operazioni di salvataggio nel Mediterraneo, di avvertire le autorità a cose fatte. Gli risponde il capo missione della nave Geo Barents, Juan Matias Gil: «Il ministro mente. Gli Stati ricevono l’allarme di imbarcazione in pericolo nell’istante in cui arriva a noi. È tutto documentato. È l’Italia che, come Malta, ignora le segnalazioni».

L’Italia e i migranti. Parola d’ordine: bloccare gli ingressi

Non inganni l’accoglienza dei rifugiati ucraini. La politica dell’immigrazione del governo italiano resta il blocco degli ingressi. Comunque. Finanziando e appoggiando la guardia costiera libica, cercando di fermare le partenze nel cuore dell’Africa, eliminando ogni soccorso in mare, criminalizzando le ONG che operano nel Mediterraneo, prevedendo flussi d’ingresso regolari irrisori.

Ci sono profughi e profughi

Di fronte all’esodo dall’Ucraina l’UE ha finalmente adottato misure nuove, seppur insufficienti, per l’accoglienza dei profughi. Ma, intanto, sulle stesse frontiere proseguono respingimenti e discriminazioni, i richiedenti asilo provenienti da Afghanistan e Siria sono bloccati in Turchia e nel Mediterraneo si continua a morire. Evidentemente ci sono profughi di serie A e profughi di serie B.