
Il magistrato e le stanze della politica, non riaprite quella porta
Un pubblico ministero si candida a sindaco di Napoli: non viene eletto ma approda in consiglio comunale. Intanto rientra il ruolo e viene assegnato alla Corte d’appello di Campobasso. Scoppia la polemica sull’imparzialità, reale e percepita, del magistrato prestato alla politica. E sono in molti a ritenere che oggi, tra i due ruoli, non possano esserci porte girevoli.