Il Covid e l’informazione

Anche con riferimento al Covid l’informazione, salvo poche eccezioni, mostra la corda. Si continuano a confondere morti “per Covid” e morti “con Covid” e i dati di riferimento sui vaccini restano pressoché esclusivamente quelli forniti dalla case produttrici (tre multinazionali che hanno fatto profitti da capogiro).

Torino e il disastro ambientale. Un appello

Torino concorre per il non invadibile primato di città più inquinata d’Italia. A 100 giorni dall’insediamento della nuova amministrazione comunale 63 professori del Politecnico e dell’Università si rivolgono al sindaco: sono in corso scelte concrete per affrontare l’emergenza ambientale o si sta a guardare in attesa che altri trovino delle soluzioni a problemi cui la città attivamente contribuisce?

Germania: addio al nucleare (ma non è tutto oro…)

Con la fine del 2022 la Germania chiuderà definitivamente tutte le sue centrali nucleari. È l’esito di un percorso durato oltre 45 anni e non sempre lineare, che va salutato con soddisfazione. Restano peraltro aperti non pochi problemi legati in particolare al mantenimento, almeno fino al 2030, di centrali a carbone altamente inquinanti.

Traffico e qualità dell’aria nelle nostre città

Lo scorso anno la pandemia ha portato un momentaneo sollievo alla congestione urbana e allo smog nelle nostre città, ma le misure adottate e quelle previste dal PNRR non sono sufficienti a stabilizzare il risultato né all’ammodernamento dei servizi di mobilità, come mostra il rapporto Mobilitaria 2021 a cura di Kyoto Club e CNR-IIA.

Nemmeno le auto elettriche sono pulite…

“Transizione energetica” è un mantra che evoca un futuro al riparo dall’inquinamento. Non è così. I costi del passaggio a uno sviluppo basato sulle energie rinnovabili sono enormi. E non sono pulite le auto elettriche o i monopattini elettrici. Il silenzio dei loro motori qui da noi è a costo di scoppi, morti, inquinamenti altrove.

Smog in città! Non tira una buona aria

Il Report “Mal’aria” di Legambiente confronta le concentrazioni medie annue delle polveri sottili e del biossido di azoto negli ultimi cinque anni (2014-2018) con i rispettivi limiti suggeriti dall’OMS e dà le pagelle a 97 città italiane: solo il 15% raggiunge un voto sufficiente; fanalini di coda sono Torino, Roma, Palermo e Milano.

Ritorno al futuro

I giovani di Fridays for Future riprendono la parola e lanciano una campagna per uscire dalla crisi prodotta dall’epidemia. Ci vuole un “ritorno al futuro” con un colossale piano di investimenti pubblici sostenibili che portino benessere e lavoro per tutti. Non possiamo permetterci di tornare al passato. È la nostra ultima occasione.

Cambierà tutto? Uhm

Penso che non cambierà nulla. Più poveri, molti parecchio più poveri, continueremo a consumare per produrre: è la legge cui ci hanno sottomesso. E tuttavia qualcosa comunque si potrebbe tentare: per esempio tagliare le spese militari, ripopolare terre incolte e borghi abbandonati, praticare la solidarietà attiva e pensare diverso.

E i morti per inquinamento?

Il Coronavirus uccide. Ma uccide anche l’inquinamento. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente nella sola Italia muoiono ogni anno per le polveri sottili circa 80.000 persone. Quando il virus sarà debellato (e sperando che non ritorni) ci occuperemo anche di loro? O resteranno nel dimenticatoio?