India. Una presidente di origine tribale non basta a fermare la repressione

In India l’elezione di una presidente di origine tribale, Droupadi Murmu, non ferma la repressione delle minoranze e dei movimenti indocili e refrattari al “progresso” neoliberista di Narendra Modi. L’elezione farà sicuramente gli interessi del partito dei fondamentalisti indù, ma è lecito chiedersi quali vantaggi porterà alla sopravvivenza delle lingue e della cultura tradizionale degli adivasi.

La crisi delle democrazie e il futuro del pianeta

Mentre la guerra insanguina l’Europa, la crisi della democrazia statunitense si interseca con l’ombra lunga di un golpe annunciato in Brasile in caso di vittoria di Lula e con la fine del compromesso costituzionale su cui si fonda lo stato indiano. Un quadro meno fosco può venire solo dall’avvento di un sistema internazionale multipolare in cui i sistemi democratici competano pacificamente con il colosso cinese.

India: l’onda lunga della guerra in Ucraina

L’onda lunga della guerra in Ucraina si abbatte anche sull’India e sui paesi del Sud del mondo. Gli aumenti dei prezzi dei cibi, infatti, aggravano la drammatica situazione di insicurezza alimentare già pesantemente segnata dalla pandemia. Intanto, si intravedono, nei mercati dei futures collegati a materie prime alimentari, attività speculative foriere di ulteriori aumenti dei prezzi.

India: i più grandi scioperi al mondo

In India i lavoratori dell’industria e i contadini sono in agitazione da mesi in difesa delle condizioni di lavoro e contro le politiche liberiste del Governo Modi. Allo sciopero generale dei contadini del 26 novembre hanno partecipato in 250 milioni. Le lotte per il lavoro sono imponenti e diventano sempre più anche lotte per la democrazia.

Quel che ci insegna il 1° maggio

Per riaffermare le ragioni del lavoro, ovunque calpestate, c’è una sola strada: l’unità dei lavoratori e il conflitto sociale. È una strada dura e troppi vi hanno rinunciato, almeno in Italia. Non nel mondo: in India, in Brasile, in Cile e nella stessa Francia milioni di lavoratori sono scesi in sciopero. Questo ci ricorda il 1° maggio.