Mio zio Abdullah Öcalan

Una testimonianza intensa e toccante della nipote di Abdullah Öcalan: «Tutta la mia vita ho sentito parlare di mio zio ma non ho potuto conoscerlo di persona. Non ero ancora nata quando è andato in esilio in Siria. Con lui il mio popolo è diventato consapevole e fiero della propria identità e ha cominciato a conoscere la propria lingua e le proprie tradizioni. Eppure non so se riuscirò mai a vederlo e a parlargli».

Imrali. L’isola carcere di Öcalan

Öcalan, leader del PKK, è detenuto da 23 anni a Imrali, piccola isola del mar di Marmara, in cui c’è solo il carcere. Un penitenziario isolato dalla terraferma, giunto a contenere 240 prigionieri ma oggi riservato a lui (e da qualche anno ad altri tre detenuti), senza contatti con avvocati e familiari. È la più clamorosa violazione dello stato di diritto a cavallo tra Asia ed Europa.