
Confrontarsi con la rabbia e il rancore degli ultimi
Il Paese si sta abituando all’orrore e sembra riconoscersi come popolo solo con l’individuazione di un nemico (i migranti, i marginali) su cui scaricare frustrazioni e odio. Per invertire la tendenza occorre ricominciare a parlare con gli ultimi e i penultimi (i poveri e gli impoveriti).