Costruire comunità

Ex-GKN di Firenze, Notav della Valsusa e lavoratori della centrale a carbone di Civitavecchia hanno in comune la capacità di dire no in modo collettivo, di creare nei territori comunità di donne e uomini aperte al mondo, di promuovere cultura e passione dentro e intorno a loro, di progettare e sperimentare percorsi di conversione ecologica. Da lì occorre partire senza attendere improbabili messia dall’alto.

Dopo il 1° maggio

Il 1° maggio a Torino è, come si dice, andato bene… Dopo anni, il corteo ha potuto raggiungere piazza San Carlo tutto intero, compreso lo spezzone sociale, senza blocchi e attacchi di polizia. L’esito positivo è stato consentito da una preparazione in cui si sono confrontate realtà diverse accomunate dall’obiettivo di realizzare il massimo di unità possibile. L’alternativa, per una sinistra divisa, può cominciare da qui.

GKN: una campagna di raccolta fondi per continuare la lotta

La manifestazione nazionale di sabato 25 marzo a Firenze, a sostegno dei lavoratori della ex GKN, ha visto una grande partecipazione e si è conclusa con il progetto di un ampio coinvolgimento popolare per dar vita alla prima fabbrica recuperata italiana interamente ispirata a principi di giustizia sociale e ambientale. Prossima tappa: il rilancio della campagna di crowdfunding già in atto.

GKN: un caso esemplare di protagonismo operaio

Quella della GKN di Campi Bisenzio è una vicenda esemplare di protagonismo operaio. Quando, nel luglio 2021, la fabbrica ha chiuso, i lavoratori non si sono limitati a impedire lo smantellamento degli impianti ma hanno promosso una società di mutuo soccorso, aggregato un ampio consenso sociale e costruito un progetto di riconversione industriale attenta alle esigenze del territorio. Ora li attende la prova più difficile.

Lotte ambientali, per il lavoro, per i diritti

Fiumi in secca, terreni aridi, ghiacciai che collassano, ondate di calore, alluvioni autunnali: effetti di un riscaldamento globale che non piove dal cielo. Il sistema economico e sociale che devasta il territorio e continua a investire sulle energie fossili per garantire profitti, è lo stesso che precarizza il lavoro, abbassa i salari, calpesta diritti e alimenta le discriminazioni.

“Insorgiamo Tour”, i temi sul tappeto

Gli operai della GKN di Firenze hanno iniziato l’“Insorgiamo Tour” in giro per l’Italia. È un’occasione preziosa per fare rete solidale e favorire relazioni politiche e sociali proficue. Ma è anche uno stimolo a riflettere su quel che ci aspetta: un futuro incerto in cui non sarà lo Stato a salvarci e in cui è difficile individuare anche cosa e come produrre.

Multinazionali in Toscana

In Toscana i guasti provocati dalle multinazionali (moderni “padroni del vapore”, lontani e inafferrabili) si toccano con mano. Le vicende di GKN e di Toscana Aeroporti insegnano e dimostrano in modo evidente che una resistenza efficace passa necessariamente dai territori e dalla restituzione di senso e ruolo alla politica (e alla sinistra).

Il lavoro offeso

La situazione del lavoro e dei lavoratori è, nel Paese, drammatica. Non è più tempo di ammiccamenti e compromessi. Occorre, come hanno detto i lavoratori della GKN, costruire «un’unica piazza per le vertenze, le scuole, i precari, i disoccupati di questo paese»: contro le delocalizzazioni, per un salario minimo europeo, fino allo sciopero generale nazionale.

Fermiamo le delocalizzazioni!

Delocalizzare un’azienda in buona salute per aumentare il profitto degli azionisti, magari dopo aver fruito di interventi pubblici di sostegno, non costituisce libero esercizio dell’iniziativa economica privata, ma un atto in contrasto con il diritto al lavoro. È, dunque, dovere dello Stato intervenire con norme vincolanti per arginare questi abusi.