I giovani e il vuoto delle piazze

Il silenzio delle piazze, sceso sulle nostre città dalla passata primavera è desolante. Siamo tutti stanchi, e soli, dietro allo schermo del pc o dello smartphone, o alla finestra. I giovani, più di tutti, sembrano rassegnati e non decollano neppure, al di là delle apparenze, manifestazioni e proteste. Eppure, occorre reagire. Insieme.

Povertà ed esclusione sociale in Italia 

I dati degli accessi ai centri di ascolto della Caritas – raccolti nel Rapporto sulla povertà del 2020 – sono eloquenti: rispetto al 2019 l’incidenza dei “nuovi poveri” passa dal 31% al 45%; quasi una persona su due accede per la prima volta; aumentano le famiglie con minori, le donne, i giovani, gli italiani (52% rispetto al 47,9%).

Il movimento No TAV è giovane!

Al presidio dei Mulini, in Clarea, i ragazzi sfuggono alle ruspe e ai poliziotti salendo sui tetti delle baite e sugli alberi. I giovani, tantissimi, venuti su quasi all’improvviso, come funghi, si affiancano ai vecchi, tuttora attivi e determinati, in questa valle alpina per niente pacificata che continua a dire di no a un’opera inutile e assurda.

Il vecchio e la bambina

Le strade, a Firenze, sono quasi deserte. Silenzio, una pulizia nuova dell’aria: una meraviglia e, insieme, un’angoscia di fondo che entra nell’anima. La sensazione limpida dell’assenza. Del lutto. Resta, come collegamento con la vita, il rapporto diretto con la mia nipotina e quello, indiretto ma intenso, con i miei ex studenti.

“Avere cura di noi” – Report 2020

La disuguaglianza economica nel mondo (e nel nostro Paese) è un fenomeno sempre più fuori controllo. Nel 2019, 2.153 individui possedevano più ricchezza di 4,6 miliardi di persone. Intanto il lavoro più essenziale e diffuso (il lavoro di cura, svolto principalmente da donne e ragazze) non è retribuito o è sottopagato.

“Potere alle parole”. Intervista a Vera Gheno

Il rapporto tra parole e potere è centrale nelle società: «La democrazia, come ammoniva Tullio De Mauro, ha bisogno di persone che capiscano ciò che succede loro attorno, non di succubi che possono facilmente essere incantati dal primo imbonitore che sceglie oculatamente le parole per colpire alla pancia invece che alla testa».