Un’omelia fuori luogo

Incredibile omelia quella dell’arcivescovo di Milano per i funerali di Silvio Berlusconi: un inno alla autorealizzazione edonistica insofferente di ogni vincolo etico e sociale. Nessun cenno agli altri, in particolare agli ultimi e ai penultimi. Era lecito attendersi ben altro, nella tradizione di S. Ambrogio: un pietoso affidamento espresso con parole come «È un uomo e ora incontra Dio».

Fulvio che detestava i funerali

Fulvio non c’è più. Se ne è andato investito da un’auto davanti al presidio di Venaus, il luogo dove aveva scelto di vivere e di accogliere tutti i no Tav che transitavano da quelle parti. Il suo funerale è stato, come lui avrebbe voluto, un incontro privo di retorica, all’insegna di ricordi, di prese in giro, di risate. Perché, come ha detto qualcuno, abbiamo la fortuna, nonostante tutto, di vivere in una comunità bella e forte.

Alfabeto dell’epidemia

“La Peste” di Albert Camus (1947) è uno dei grandi libri del Novecento. Rileggerlo significa non solo cogliere alcune costanti delle pestilenze di ogni tempo, ma anche capire le insufficienze e gli errori nel nostro modo di governare la pandemia. Il libro contiene anche la migliore sintesi dell’attuale situazione mondiale: «Nessuno sapeva niente».