Firenze, città operatrice di pace: che fare oggi?

Sono passati più di 30 anni da quando il Consiglio comunale dichiarò Firenze “città operatrice di pace”. Cosa resta di quella stagione? E, soprattutto, che fare oggi? Alcune idee: programmare un Forum permanente per la Pace e, per intanto, organizzare un incontro internazionale per riproporre con forza il cessate il fuoco in Ucraina. All’insegna delle parole di padre Balducci: “Se vuoi la pace, prepara la pace”.

Firenze, sei bella come l’antifascismo!

Ha scritto Piero Calamadrei: «mentre quelli, i fascisti, picchiavano, una gran massa inerte li lasciava fare». Noi oggi siamo qua, a Firenze, perché non vogliamo lasciarli fare: vogliamo dire che siamo antifascisti. Non solo in piazza: lo vogliamo dire a scuola, e all’università. Perché l’antifascismo è la religione civile della Repubblica mentre il fascismo è l’esatto contrario della Costituzione.

Sanzionare l’antifascismo?

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara non è nuovo a infortuni ed esternazioni indecenti. Ma questa volta ha superato ogni limite. Indifferente di fronte al pestaggio squadrista degli studenti del Liceo Michelangiolo di Firenze ha riservato tutto il suo sdegno e minacciato sanzioni nei confronti di una preside che ha messo in guardia i suoi studenti contro il riemergere del fascismo.

Firenze, o cara

Molti spazi di Firenze, le ville storiche di maggior valore, rischiano di essere destinati a student-hotel di extra lusso prossimi a diventare strutture ricettive per una clientela d’élite. È il triste destino del lusso, con il centro che si spoglia di fiorentine e fiorentini, cacciati altrove dalla razionalità miserabile della rendita. Un referendum cerca di evitarlo e di rilanciare una vita vera collettiva.

A vent’anni dal Social Forum del 2002

Si è appena concluso, a Firenze, il ventennale del Social Forum del 2002. Assai diverso, anche il termini di partecipazione, dall’originale, l’evento ha aggiunto, a quelli di allora, obiettivi nuovi: in particolare la lotta al razzismo e al fascismo, che si manifestano in maniera sempre più evidente in Europa e, con il Governo Meloni e non solo, in Italia.

Vent’anni dopo il Social Forum del 2002

Sono passati quasi vent’anni dal Social Forum fiorentino del 2002. Allora si riuscì, in pochi giorni, a ribaltare la posizione (inizialmente ostile) della città e a costruire rapporti estesi e significativi. Oggi bisogna ripetere l’operazione anche se i cambiamenti intervenuti sono profondi e il sentimento prevalente non è più la paura di chi vuole il cambiamento ma una generale e rassegnata indifferenza.

«Sia il vostro parlare sì, sì; no, no»

Colpì, a febbraio, l’assenza del papa agli incontri fiorentini sul Mediterraneo, voluti da sindaci e cardinali e qualificati dalla presenza di Marco Minniti. Oggi sappiamo che ciò avvenne per la volontà di Francesco, espressamente comunicata all’arcivescovo di Firenze, di non avallare politiche di chiusura nei confronti dei migranti. Scegliere dove stare e dire la verità: è una lezione di cui abbiamo grande bisogno.

Migranti. Organizzare una cospirazione del bene

Firenze. Due incontri in contemporanea sui migranti: uno con Minniti, l’altro con le vittime del suo memorandum. E viene fuori la proposta, di radicale ingenuità, di organizzare una “cospirazione del bene”. Ci si mette sulle frontiere, si attraversano, si fanno ponti. Si aiutano le persone che soffrono nei lager a fuggire e poi gli si va incontro e si portano via. Una sorta di politicizzazione dell’etica.

Firenze tradisce La Pira

Papa Francesco torna a Firenze per un convegno della Conferenza episcopale su “Mediterraneo frontiera di pace”. Occasione felice nella città di Giorgio La Pira. Ma c’è una contraddizione: a concludere una sessione c’è l’ex ministro dell’interno Marco Minniti, già costruttore di muri nel Mediterraneo e oggi presidente di MedOr, controllata da Leonardo, tra i primi produttori di armi al mondo.

Firenze: migrazioni, passerelle e luoghi comuni

Firenze riparte, dal 23 al 27 febbraio, con due convegni dedicati alla pace nel Mediterraneo. Siamo di fronte a una nuova stagione geopolitica coerente con la tradizione della città? La presenza di sindaci, cardinali e finanche del Papa lo ha fatto inizialmente pensare. Ma la speranza è stata presto tarpata da troppi segnali negativi e inquietanti.