Arridateci la Fornero!

C’era una volta la riforma delle pensioni, con lacrime, di Elsa Fornero. Oggi, nel paese occidentale in cui si muore di più sul lavoro, l’asticella continua a salire: quota 100, poi 101, poi 102, 103 e ora con il Governo Meloni addirittura quota 104, che vuol dire 63 anni d’età e 41 di contributi. Questa volta senza le lacrime, perché Giorgia Meloni e i suoi ministri sono molto più bravi a far piangere i poveri cristi che a versare lacrime in proprio.

Giorgia Meloni, le tasse e il pizzo di Stato

Nel Paese europeo con la più alta evasione fiscale pro-capite la presidente del Consiglio, rivolta ai piccoli commercianti, definisce le tasse “un pizzo”. E lo fa in un comizio elettorale a Catania, città dove il pizzo mafioso è storicamente assai noto. Da Berlusconi a Meloni. Come scriveva Pasolini, «lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale».

Italia, un paese di infedeli…

Secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate «sono 19 milioni le persone che hanno debiti con il fisco». L’ammontare complessivo di tutti i debiti da riscuotere (non solo tasse ma anche multe stradali etc.) è di 1.100 miliardi di euro. In media si tratta di oltre 57 mila euro a testa. Ma le medie – si sa – hanno solo valore statistico. In concreto, grazie anche all’evasione, crescono le disuguaglianze.

Un calcio al debito

Il debito pubblico del nostro Paese è un peso insostenibile, un fardello da cui liberarsi, una catena da spezzare. In un dossier l’indicazione di alcune modalità per farlo, andando a prendere la ricchezza dov’è, con un sistema fiscale progressivo, un’imposta sulle successioni, una diversa modulazione dell’Iva, una seria lotta all’evasione.

Debito pubblico: 40 mila euro a testa

L’indebitamento delle nostre amministrazioni pubbliche era, al 31 luglio 2019, di 2.410 miliardi di euro corrispondente a un debito di 40 mila euro per ogni cittadino. Per arginarlo si dovrebbe ridurre l’evasione fiscale. Ma il personale preposto ai controlli è passato negli ultimi vent’anni da 36mila a 26mila unita…

La flat tax incrementale è incostituzionale

Dopo l’introduzione di una sorta di flat tax (con aliquota del 15%) per le partite IVA con ricavi non superiori a 65.000 euro il Governo ne sta ipotizzando una nuova per i redditi incrementali, cioè per gli incrementi di reddito denunciati. Una versione di evidente incostituzionalità e più irrazionale e iniqua della precedente.